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Aggressioni alle Forze dell’Ordine a Vieste e Giugliano, il Coisp

 “Sicurezza e decoro urbano? Puntare su antidoti che contrastino le teorie di Manconi e compagni, contro fatti che sono frutti di una mentalità ben precisa”

Si vuole davvero lavorare per la sicurezza? Allora un Ddl sul decoro urbano non basta. Bisogna cercare con tutte le proprie forze di contrastare e di neutralizzare gli effetti devastanti delle teorie e della mentalità di certe persone, da Manconi in poi, via via compresi tutti quelli che ne condividono una mentalità pericolosa, corrosiva, destabilizzante, distorta, di cui certi gravi episodi sono il vero frutto. Invece che cianciare di numeri identificativi, alimentando così mancanza di fiducia e clima di sospetto e rancore verso le Forze dell’Ordine, si cominci a demolire un modo di pensare che si traduce in modi di fare anche pericolosissimi a seconda del ‘terreno’ su cui si sviluppano. Fino a che ci sarà chi afferma che ‘parte delle Forze dell’Ordine è malata’, o che certi poliziotti ‘sono un cancro per la società’, e altre oscenità del genere, nessuna meraviglia che il padre di un arrestato per spaccio aggredisca chi osa far rispettare la legge accanendosi proprio contro il suo figlioletto per appena 50 grammi di cocaina, e che diavolo!”.

Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, si è espresso dopo i gravissimi fatti avvenuti a Vieste e a Giugliano. Nel Foggiano il padre di un 19enne arrestato poco prima perché trovato in possesso di 50 grammi di cocaina ha minacciato di morte i poliziotti che lo avevano informato dell’arresto del figlio dicendogli, fra l’altro: “Non avete altro da fare?”, “Siete troppo rigidi, neanche ne avesse avuto un chilo”.

E nel Napoletano quattro agenti della polizia municipale sono stati aggrediti da una baby gang spalleggiata da numerosi passanti. Cosiddette ‘persone per bene’ che nei filmati si vedono spintonare, trattenere, aggredire verbalmente i vigili urbani che stavano procedendo agli arresti. Il Sindaco di Giugliano ha subito sollecitato ai responsabili dell’Ordine Pubblico una reazione “forte e muscolare” per far capire a tutti che “a Giugliano lo Stato non arretra”.

Parole come quelle del Primo cittadino di Giugliano – aggiunge Maccari – hanno l’effetto di un’ulteriore pugnalata dopo quel che Governo e certa Politica e anche certa società, invece, producono ogni giorno contro di noi. Un appello disperato, che stride odiosamente e insopportabilmente con certe scellerate scelte di chi siede su ben altre poltrone e che ci pongono sotto gli occhi dei cittadini, piuttosto che come punti di riferimento cui affidarsi, come pericolosi malintenzionati da respingere e da ostacolare e da tenere a cauta e debita distanza, affilando le armi reali, giudiziarie, mediatiche, politiche nello stesso istante in cui scendiamo in strada a svolgere quei compiti che ci vengono affidati e che cerchiamo con ogni sacrificio e con ogni umana possibilità di portare a termine, che ci piaccia o no, che ci convenga o no”.

Parole di certi genitori – conclude Maccari –, poi, che purtroppo non ci sono affatto nuove ma che nelle nostre interminabili giornate sentiamo più spesso di quel che si creda, suonano se possibile ancor più atroci e drammatiche, e riportano immediatamente alla mente i peggiori corto-circuiti comunicativi a proposito del rapporto Forze dell’Ordine cittadini della nostra storia recente. E riportano inoltre in primo piano una questione spinosa quanto fondata, un qualcosa che noi abbiamo nel nostro Dna di Poliziotti ma che viene sempre meno insegnato da genitori che, di norma, non fanno che cercare sempre e solo negli altri la colpa di tutto ciò che accade a loro e alle loro famiglie. Una questione che invece è fondamentale, e che si traduce più o meno così: prima doveri e poi diritti, prima rispetto e poi pretese, prima responsabilità e poi giustificazioni”.

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