Economia

Il Bonus Bebè potrebbe risollevare il tasso di natalità?

Nato per offrire un sostegno alle famiglie in difficoltà, il bonus bebè potrebbe dare un nuovo slancio alla natalità in Italia

Il bonus bebè offre alle famiglie in difficoltà la possibilità di accedere ad un’entrata economica extra per sostenere tutte le spese legate alla nascita di un bambino. Si tratta di un vero assegno, erogato mensilmente dall’INPS a tutte quelle famiglie con un reddito Isee inferiore ai 25.000 euro, ma solo durante i primi tre anni di vita del bambino. Alle famiglie con una situazione reddituale migliore non resterà altro che ricorrere alle soluzioni “tradizionali” valutando le offerte del mercato creditizio. A tal proposito valutare le soluzioni di Fiditalia o Findomestic oppure di Agos e di qualunque altra banca e istituto di credito sarà il metodo più rapido per individuare la soluzione più conveniente.

Bonus bebè: ecco la situazione in Italia

In Italia, creare una famiglia e mettere al mondo dei figli non è certo un’impresa semplice. La precarietà lavorativa, il costo di vita elevato e la mancanza di servizi a sostegno delle famiglie e delle giovani mamme, hanno ormai spinto molte giovani coppie a rinunciare, o almeno, a mettere da parte il progetto. Sarà per queste ragioni che il nostro Paese registra il più basso tasso di natalità, con una media di 8.5 bambini ogni mille abitanti.

L’Italia dunque continua a rimanere in fondo alla classifica europea della natalità, mantenendo una forte distanza rispetto ai dati registrati nelle altre nazioni, che toccano invece su valori a due cifre. Basti pensare all’Irlanda, alla Francia, al Regno Unito e alla Svezia dove lo stato sociale offre maggiori garanzie, sostegno e agevolazioni alle famiglie con bambini piccoli.

La mancanza di misure di sostegno In Italia porta molte donne ad abbandonare il lavoro subito dopo la maternità, non riuscendo a conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia e tutte le relative spese. Negli altri Stati europei la situazione è del tutto diversa e il percorso lavorativo delle giovani mamme segue il tipico “andamento ad U”, ovvero registra un forte calo nei primi tre anni di vita del bambino, per poi rientrare progressivamente alla normalità.

Perché è difficile conciliare famiglia e lavoro?

Le ragioni del profondo divario tra il tasso di natalità registrato in l’Italia e le altre nazioni europee, sono da rintracciare in vari fattori, come:

  • lo scarso importo degli assegni per la maternità;
  • la limitata diffusione di servizi per la cura del bambino (asili nido e servizi di babysitter);
  • le poche opportunità garantite dai congedi parentali, spesso scarsi e legati a formule troppo rigide.

Si tratta di un mix di fattori, a cui va ad aggiungersi l’aumento della spesa media di una famiglia con l’arrivo di un bambino.  Un quadro davvero poco incoraggiante che spinge molti a rivalutare il “progetto famiglia”.

 

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