Re Mohammed VI immensamente fiero di massiccia partecipazione dei saharawi marocchini nelle elezioni
Rabat 10 ottobre 2015 – Sua maestà il Re Mohammed VI del Marocco, accompagnato dal Principe Ereditario Moulay El Hassan e il Principe Moulay Rachid, ha presieduto, ieri, a Rabat, l’apertura della prima sessione del quinto anno legislativo della nona legislatura. In questa occasione il Sovrano, nel suo discorso, ha “notato con una immensa fierezza che la partecipazione massiccia degli abitanti delle province sud nelle ultime elezioni costituisce una “prova democratica supplementare dell’attaccamento della popolazione del Sahara all’integrità territoriale e al sistema politico del loro paese”. “Questa partecipazione traduce la loro volontà d’inserimento nelle istituzioni nazionali”. Secondo il Sovrano la legittimità popolare e democratica acquisita dagli eletti liberalmente scelti fa di loro una vera rappresentanza delle popolazioni del Sahara marocchino, contrariamente ad una minoranza che risiede fuori-Patria e che tenta illusoriamente e senza alcun fondamento giuridico di autoproclamarsi rappresentante di queste popolazioni.
Nello stesso discorso il Sovrano ha messo l’accento che il Parlamento deve essere uno specchio che riflette le preoccupazioni dei cittadini ed uno spazio per il dialogo serio e responsabile intorno a tutte le grandi di questioni nazionali. Il Sovrano ha marcato che “appartiene agli eletti ed ai partiti politici di assumere l’incarico eminentemente importante della rappresentazione dei cittadini, sia onorando le loro promesse verso gli elettori, sia prodigandosi a rispondere alle loro pressanti preoccupazioni”, precisando che si tratta di “una responsabilità nazionale che esige di ciascuno di issarsi all’altezza di questo momento storico nella vita del nostro paese”.
Il sovrano ha, tuttavia, ricordato di aver già fatto notare, dalla stessa tribuna del parlamento, che “il discorso politico non si alza sempre al livello delle inspirazioni del cittadino”, attirando l’attenzione sul fatto che “la tendenza alle lotte marginali si fa sempre a scapito delle questioni pressanti e delle preoccupazioni reali dei cittadini”. “Ciò suscita il malcontento popolare concernente l’azione politica in generale e porta il cittadino a disinteressarsi del vero ruolo del Parlamento”.
L’anno legislativo in corso si trova davanti a numerose sfide e necessita un lavoro serio e un patriottismo sincero per completare l’attuazione delle istituzioni nazionali che devono essere al servizio dei cittadini, in questo contesto, ha invitato al “consenso costruttivo su tutte le grandi questioni della Nazione”, rigettando le arrangiamenti negative con le quali si cerca di soddisfare i personalismi e gli obiettivi categoriali, a scapito degli interessi della Nazione e dei cittadini.
Il Re Mohammed VI ha invitato, inoltre, di accelerare l’adozione dei progetti di leggi organiche ed a conformarsi alle disposizioni dell’articolo 86 della Costituzione che fissa il termine dell’attuale legislatura come scadenza per sottomettere i progetti di leggi organiche all’approvazione del Parlamento.
Evidenziando l’importanza del lavoro che aspetta il governo ed il parlamento visto l’estrema sensibilità dei progetti di testi giuridici che saranno sottomessi, il Sovrano ha precisato che le grandi questioni nazionali esigono dalla maggioranza e dall’opposizione, come dal governo e dal parlamento, di far prevalere lo spirito di consenso costruttivo e di allontanarsi dalle polemiche politiche.
Ricordato, infine, a titolo d’esempio, i progetti delle leggi organiche relative all’attuazione dell’ufficialità del lingua Amazighe, il Consiglio Nazionale delle Lingue e della Cultura Marocchina, dell’esercizio di diritto di sciopero ed del Consiglio di Reggenza, il Sovrano s’è interrogato “perché le leggi di un numero d’istituzioni non sono state aggiornate mentre quattro anni sono passati dall’adozione della Costituzione? Che cosa aspettiamo per mettere a posto le nuove istituzioni create dalla Costituzione?”. A questo proposito, sono state citate le istituzioni di difesa dei diritti dell’Uomo e di controllo, il Consiglio Consultivo della Famiglia e dell’Infanzia ed il Consiglio Consultivo della Gioventù e dell’azione Associativa.