Speciale Sclerosi Multipla

Sclerosi Multipla e CCSVI: il niet di Mancardi

ccsviIn un articolo pubblicato ieri sul blog di un quotidiano nazionale (http://apiccoledosi.blogautore.repubblica.it/2015/10/22/sclerosi-multipla-nei-meandri-dellinfiammazione/) Gianluigi Mancardi, potente direttore della clinica neurologica dell’Università di Genova e presidente del congresso del 2015 della Società Italiana di Neurologia da poco conclusosi (e tra i responsabili dello studio CoSMo finanziato dall’Aism), sulla Ccsvi scoperta dal prof. Zamboni dell’Università di Ferrara, dichiara “Basta: su questa questione non c’è più nulla da aggiungere“.

Strano comportamento per un ricercatore universitario, che anziché basarsi sull’intera letteratura esistente e soprattutto sulle tre meta-analisi già pubblicate che invece hanno trovato una correlazione tra Ccsvi e SM, preferisce chiudersi a riccio su questa ricerca, in una malattia gravemente invalidante come la sclerosi multipla, per la quale purtroppo non si conoscono ancora né le cause né una terapia definitiva e valida per tutti, nonostante le ingenti risorse investite per la ricerca, soprattutto nel ricco settore farmaceutico.

Forse il suo importante conflitto d’interessi (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3747324/pdf/10072_2012_Article_1269.pdf) potrebbe spiegarne i motivi:

GLM received honoraria for lecturing, travel expenses for attending meetings, and financial support for research from Bayer-Schering, Biogen-Idec, Sanofi-Aventis, Novartis, and Merck-Serono. He is a member of the Board of the Italian MS Foundation.” (GLM ha ricevuto onorari per conferenze, spese di viaggio per la partecipazione a congressi, e sostegno finanziario per la ricerca da Bayer Schering, Biogen Idec, Sanofi-Aventis, Novartis, e Merck-Serono. E’ membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Italiana SM (ndr: che a sua volta riceve fondi dalle case farmaceutiche) ).

Proprio ieri abbiamo appreso di un interessante studio cinese (http://gb.oversea.cnki.net/KCMS/detail/detail.aspx?filename=1014350309.nh&dbcode=CDFD&dbname=CDFD2015) intitolato “Susceptibility-weighted Imaging, MRV and PC-cine Studies of Healthy People and Patients with Multiple Sclerosis” (Studi di imaging a suscettibilità ponderata, MRV e cine-PC su persone sane e pazienti con sclerosi multipla) che smentisce questo neurologo.

E’ stata valutata dai ricercatori la morfologia delle venule cerebrali profonde ed i cambiamenti del contenuto di ossigeno nel sangue nei pazienti con sclerosi multipla (SM) utilizzando imaging a suscettibilità ponderata (SWI), e sono stati indagati i cambiamenti morfologici della vena giugulare mediante la flebografia con risonanza magnetica a contrasto di fase tre dimensioni (3D PC MRV), ed è stata investigata la compromissione emodinamica con la cine RM a contrasto di fase (MR cine-PC). Sono stati analizzati i dati della SWI. MRV e cine-PC e valutata la loro correlazione tra ognuno, con il carico lesionale nel cervello, e con la scala EDSS. E’ stata esaminata la capacità di riflettere la condizione clinica e di predire l’evoluzione della malattia dei cambiamenti morfologici e funzionali delle venule cerebrali profonde e della vena giugulare.

Al termine dello studio, secondo gli autori:

1. non è stata trovata nei soggetti sani alcuna differenza significativa tra il valore della fase venosa cerebrale profonda e l’età o il sesso, e questo risultato non solo fornisce il riferimento delle persone sane ma anche fornisce la base che nella scelta dei controlli sani non si devono limitare per la loro età nello studio. 2. il valore Acp delle vene cerebrali profonde nella SM è più alto rispetto ai controlli, e il valore di Acp è stato aumentato nella revisione. Questo risultato comportava che lo stato di ipossia del parenchima cerebrale compariva nei pazienti con SM e che lo stato di ipossia sarebbe diventato più grave secondo il decorso della malattia. 3. L’inquadramento morfologico delle vene dimostrava una correlazione significativamente negativa con il valore di fase delle vene e la classificazione dimostrava in maniera significativa la correlazione con il valore e il carico lesionale. Questo risultato comportava che la morfologia delle vene ed il carico lesionale del cervello erano legati allo stato di ipossia. 4. La RM-SWI offre un metodo semplice e non invasivo che può essere utilizzato come strumento clinico di routine senza bisogno di un grosso postprocessing delle immagini. Con una sensibilità nettamente maggiore nella rilevazione delle strutture venose, la RM-SWI offre una via non invasiva, anche se indiretta, per valutare qualitativamente l’ossigenazione del sangue venoso, e successivamente il carico della malattia. Le informazioni sulle strutture venose e sul contenuto di ossigeno possono consentire al medico di monitorare attentamente la gravità della malattia, la progressione e la risposta alle terapie. 5. La morfologia e l’emodinamica delle vene giugulari nei controlli sani mostravano una differenza significativa tra i lati ed è stata trovata una debole correlazione tra la morfologia e l’invecchiamento. 6. ci sono differenze significative nella morfologia e nell’emodinamica delle vene giugulari tra SM e controlli e lo studio supporta l’ipotesi che la SM sia correlata allo stato di CCSVI.

SIG. NEUROLOGO: ERRARE HUMANUM EST, PERSEVERARE AUTEM DIABOLICUM !

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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Un commento

  1. E’ ormai diventata stucchevole questa continua polemica tra i “seguaci” del prof. Zamboni e la massima parte dei neurologi italiani. La cosa pare semplicissima, infatti. Al centro di tutto non c’è più il paziente e nemmeno la malattia. C’è invece la “terapia” o meglio ci sono i “protocolli terapeutici” che, dalle prime ricerche alla fine delle sperimentazioni costano e valgono miliardi di dollari. E rendono miliardi di dollari. Chi spende, investe e quindi guadagna su e con tali protocolli sono le Case Farmaceutiche che sono industrie chimiche che hanno come cliente di elezione, almeno in Italia, il Servizio Sanitario Pubblico. Tale servizio si avvale, nella scelta delle terapie, dei medici specialisti del settore, dalle Commissioni tecnico-politiche ai Primari e Direttori di Cliniche o responsabili di centri terapeutici. Nel caso della sclerosi multipla sono quindi tutti neurologi. Quindi, semplificando, l’offerta terapeutica è delle case farmaceutiche, la domanda dei neurologi. Siamo in Italia. I telegiornali li seguiamo tutti, spero. Il prof. Zamboni dice che l’offerta terapica delle case farmaceutiche probabilmente non è centrata perché il problema potrebbe essere “anche” di natura diversa rispetto a quello considerato dalle terapie proposte. Se ha ragione, però, crolla il castello prima descritto, miliardi buttati al vento e … collaborazioni ormai inutili, ci rimettono, e di brutto, tutti (tranne i malati, ma non contano). A prescindere, come diceva Totò, occorre quindi impedire, o ritardare, questa possibile evenienza. Tutto qui. C’è poco da analizzare scientificamente il perché o il percome.

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