Anlac: “Stupore per servizio Rai sui conigli”
Disinformazione non rende onore a primato italiano. Appello all’ ordine dei giornalisti
Il servizio andato in onda mercoledì sera al TG1, curato dalla dott.ssa Roberta Badaloni, ha diffuso immagini negative e divulgato notizie infondate circa le modalità con cui si effettua l’ allevamento di conigli da reddito, che ci lascia allibiti e non rende onore al primato italiano. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente dell’ Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
E’ già da tempo – sottolinea – che qualche parlamentare tenta di far passare i conigli da reddito come animali da compagnia, proponendo – attraverso una comunicazione forzosa – addirittura dei disegni di legge e utilizzando le reti televisive o la carta stampata di “editori privati” per portare avanti un obiettivo folle a favore di una minoranza del 2% degli italiani, che non consumano carne di coniglio ma lo utilizzano come animale d’ affezione.
Noi rispettiamo tutti – prosegue il presidente anlac – ma pretendiamo uguale rispetto per il nostro lavoro e siamo pure un po’ stanchi di subire continui maltrattamenti. Come si può pretendere che i nostri allevatori rinuncino, per legge, ad un’ attività da reddito, che da lavoro a migliaia di persone, soddisfa i fabbisogni di consumo di milioni di italiani ed è svolta rispettando le norme più rigorose al mondo, per assecondare un disegno fantasioso già abortito sul nascere?
Se l’informazione pubblica – aggiunge – pensa di fare audience attraverso attentati all’ economia nazionale, senza tener conto del pluralismo delle voci e del codice deontologico di un giornalista, sbaglia di grosso. Tra i doveri del giornalista c’è il rispetto del diritto all’ informazione di tutti i cittadini, che peraltro pagano pure il canone, quindi anche degli allevatori e non solo degli animalisti.
In particolare – evidenzia l’ anlac – un giornalista è tenuto a correggere tempestivamente e accuratamente i suoi errori o le inesattezze, specie se non conosce la materia, in conformità con il dovere di rettifica, e a favorire la possibilità di replica per non violare le basilari regole del proprio codice professionale.
Abbiamo già scritto alla giornalista Badaloni – conclude De Bonis – che non ci ha ancora risposto, adesso esortiamo l’ ordine dei giornalisti ad assumere le iniziative del caso e il servizio televisivo pubblico a rettificare tempestivamente le notizie diffuse dando voce agli allevatori.
Ufficio Stampa Anlac
“siamo pure un po’ stanchi di subire continui maltrattamenti”, disse colui che uccide migliaia di conigli l’anno.
Parole in libertà…fiera di pagare il canone per servizi tv come questo.