Comunicati Stampa

Sicurezza, sconcerto del Coisp dopo due pronunce giudiziarie

 una ad Asti e una a Treviso: “A volte ci chiediamo cosa lavoriamo a fare…”

“A volte ci chiediamo che lavoriamo a fare. No, non accade quando dobbiamo fare i conti con l’auto di servizio che non parte perché non c’è benzina, o quando non abbiamo la camicia o i pantaloni della divisa da indossare per andare in strada, non quando ci mancano gli scudi per andare a fare ordine pubblico, né quando non c’è la carta per raccogliere una denuncia, non accade quando arriviamo in rosso a fine mese senza poter garantire non lussi ma persino alcune necessità alle nostre famiglie per via di uno stipendio da fame, e nemmeno quando non possiamo contare su mezzi sofisticati per alcune sfide del terzo millennio, non quando prendiamo botte e sputi nei cortei, né quando lo scortato di turno parla di noi al telefono come fossimo servi senza dignità da usare per comprare il dentifricio. Non accade in nessuna delle centinaia di mortificanti situazioni che spesso ci riguardano e di cui siamo certamente vittime. Accade, però, quando assistiamo a vicende che, attraverso la mortificazione del nostro lavoro, si tramutano in possibili conseguenze rischiose e penalizzanti per i cittadini e per le Istituzioni che abbiamo giurato di proteggere. Perché vedere vanificato tutto quanto facciamo a costo dei sacrifici di cui sopra è il peggio che ci possa accadere. Oggi, di fronte alle due distinte vicende giudiziarie Asti e di Treviso, è uno di quei giorni in cui la fatidica domanda, onestamente, sorge spontanea a molti di noi”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, manifesta perplessità, ed in un caso addirittura sconcerto, dopo due notizie di cronaca giudiziaria registrate dai media nazionali.

La prima viene da Treviso, dove l’autorità giudiziaria ha disposto la scarcerazione dei tre uomini siriani arrestati nei giorni scorsi all’aeroporto poiché i loro documenti erano falsi. Il giudice non ha ritenuto di trattenerli in attesa dell’approfondimento delle indagini, ma ne ha disposto l’espulsione affidandoli alla Polizia per farli accompagnare al Cie di Bari. E ciò nonostante che, nel frattempo, altre quattro persone sono state arrestate in circostanze identiche a Orio al Serio e Ciampino. Anche loro, ha informato la stampa, con passaporti greci falsi, anche loro diretti a Malta, sui loro cellulari sono state trovate foto di guerra e dell’Isis.

La seconda poi, sulla quale il Coisp concentra ancora di più l’attenzione, viene da Asti, dove le agenzie hanno informato oggi che beni per circa un milione di euro, sequestrati nel 2009 a nomadi di etnia sinti residenti nell’ Astigiano, sono stati restituiti, perchè il processo è stato dichiarato prescritto. Lo ha reso noto il difensore di una quindicina di persone coinvolte, a vario titolo, nel reato di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. Restituiti dunque terreni, gioielli, auto e camper frutto di un sequestro preventivo avvenuto a seguito di una maxi operazione dei carabinieri di Asti.

“Noi sappiamo cosa c’è dietro ad ogni attività di pubblica sicurezza, anche quella che alla gente può sembrare banale e ‘ordinaria’ – insiste Maccari -. Sappiamo cosa può significare fermare per puro acume investigativo, ma senza avere gli strumenti necessari, soggetti che transitano in un aeroporto con documenti falsi in periodi di massima allerta terrorismo. Sappiamo quale e quanto lavoro ci sia dietro ad operazioni che portano a smantellare vere e proprie associazioni a delinquere. Sappiamo che fra le mille difficoltà in cui ci muoviamo, quando lo facciamo non è certamente per caso o per passatempo. Quando un processo crolla per prescrizione sappiamo, e lo sappiamo molto bene, che non c’è scorrere del tempo che possa cancellare l’ingiusto danno di chi ha subito il comportamento illecito altrui o che possa impedire che altri reati vengano perpetrati ancora in futuro. Quando un processo crolla per prescrizione, o un delinquente esce per decorrenza termini, o una condanna viene spazzata via per il mancato deposito delle motivazioni nei termini, allora sì, ci chiediamo che lavoriamo a fare”.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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