Allarme microcefalia in Brasile Rischio malattie infettive per il viaggiatore provenienti dall’UE
Esperti, serve prevenzione in alcune zone critiche contro epidemie virus
Le zanzare, l’acqua, gli animali selvatici, sono le vie di trasmissione più a rischio per le malattie infettive, specie se si sceglie una meta esotica e interessata da focolai di virus.
Tra le epidemie attualmente in atto è stata confermata tra gli autoctoni in Brasile, noto ai turisti anche europei, il possibile legame tra l’aumento osservato di microcefalia congenita in Brasile e la malattia febbrile acuta virale, epidemica del virus Zika ed i potenziali rischi connessi con l’infezione ZIKV per i viaggiatori UE e dai paesi d’oltremare e dai territori e regioni ultraperiferiche.
Nella valutazione rapida del rischio pubblicata dall’ECDC, l’Ente Europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie, viene analizzato il rischio per i casi legati ai viaggi in Europa continentale e la probabile trasmissione in futuro da casi importati nell’UE. Attualmente vi è solo un’evidenza convincente di un’associazione fra i due eventi, mentre un eventuale associazione causale non può essere esclusa.
In novembre il Ministero della salute brasiliano ha dichiarato una emergenza di sanità pubblica in relazione a un insolito aumento del numero di bambini nati con microcefalia nel 2015. Lo stato nord-brasiliano del Pernambuco ha segnalato 141 casi di microcefalia in neonati nel 2015, rispetto ad una media di 10 casi all’anno dal 2010 – 2014. Un aumento di dieci volte nell’incidenza di microcefalia fra i neonati è stato osservato in altri Stati del Brasile nord-orientale. Poiché l’aumento si è verificato contestualmente nei nove mesi con l’emergere del virus Zika, il Ministero della sanità del Brasile ha suggerito una possibile relazione tra l’aumento della microcefalia e lo scoppio dell’epidemia di Zika in corso. Mentre le indagini sono ancora in corso, le autorità hanno emesso raccomandazioni specifiche per le donne incinte relative alla protezione dalle punture di zanzara: come tenere porte e finestre chiuse o schermate, pantaloni e camicie a maniche lunghe e utilizzando repellenti. Il coinvolgimento diella ZIKV nella microcefalia non è documentato nella letteratura scientifica, tuttavia, altre infezioni da Flavivirus sono note per avere il potenziale di causare parto prematuro, difetti congeniti e microcefalia. Poiché i viaggi verso tale destinazione aumentano durante le vacanze di Natale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la vigilanza deve essere mantenuta per i casi importati di Zika nell’UE, anche al fine di aumentare la consapevolezza tra i medici, gli operatori sanitari e le autorità di sicurezza del sangue.
Il rischio di diffusione della malattia dal Brasile è alto. La prevenzione della Zika è attualmente basata sulla protezione contro le punture di zanzara, poiché l’esposizione alle zanzare infette è il principale rischio per sviluppare l’infezione. La febbre di Zika è una malattia virale trasmessa da una zanzara del genere Aedes. I sintomi sono simili a quelli di dengue e chikungunya, altre malattie trasmesse da zanzare Aedes, anche se più lievi: febbricola, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite. Un’infezione da virus Zika potrebbe quindi passare inosservata o essere attribuita a uno degli altri virus.Dopo una puntura di zanzara infetta, i sintomi compaiono solitamente dopo un periodo di incubazione dai 3 ai 12 giorni e possono durare da 2 a 7 giorni; la malattia raramente richiede il ricovero ospedaliero.
I recenti focolai di febbre da virus Zika al di fuori dell’Asia e dell’Africa, le epidemie in Polinesia francese e Nuova Caledonia e la sua presenza incipiente nelle Americhe, mostrano che questo virus ha il potenziale per diffondersi in aree dove sono presenti zanzare Aedes, come ad esempio nella Regione delle Americhe.Le autorità sanitarie del Brasile hanno recentemente confermato la trasmissione del virus nella parte nord-orientale del Paese. l 3 marzo 2014, il Cile il Cile ha riferito a PAHO/OMS la conferma un caso di trasmissione indigena di febbre da virus Zika sull’Isola di Pasqua. Ciò ha coinciso con la presenza di altri focolai di trasmissione nelle isole del Pacifico della Polinesia francese, Nuova Caledonia e Isole Cook.
Il 2 novembre 2015, il Focal Point Nazionale per il RSI del Suriname ha notificato 2 casi autoctoni di infezione da virus Zika. I test di laboratorio preliminari sono stati effettuati presso l’Academic Hospital di Paramaribo. Le indagini sono in corso e ulteriori informazioni sono in sospeso. Il 12 novembre 2015, il Focal Point Nazionale per il RSI del Suriname ha notificato a PAHO/OMS 4 ulteriori casi di infezione da virus Zika. I casi sono stati confermati dal laboratorio dell’Agenzia di sanità pubblica dei Caraibi (CARPHA). Inoltre, uno dei due casi segnalati in precedenza è stato riconfermato anche da CARPHA.Nel confronto, nella Polinesia francese c’era un aumento delle malformazioni del sistema nervoso centrale nei feti e nei neonati dopo un’epidemia di infezione ZIKV: almeno 17 tali casi sono stati segnalati durante il 2014-2015, in concomitanza con i focolai di Zika su isole della Polinesia francese, quattro donne testate sono state trovate positive per flavivirus. Microcefalia congenita è una diagnosi descrittiva per un disordine neurodevelopmental causando piccola testa del neonato. Può essere causato da una varietà di fattori, quali disordine genetico, trauma cranico, il consumo di farmaci teratogeni, esposizione a sostanze chimiche così come infezioni transplacentare. Anche l’OMS, data la maggiore trasmissione del virus Zika nella regione delle Americhe, PAHO/OMS raccomanda agli Stati Membri di stabilire e mantenere la capacità di individuare e confermare i casi di infezione da virus Zika, di preparare i servizi sanitari ad un potenziale onere aggiuntivo, a tutti i livelli di assistenza sanitaria e, di implementare una strategia di comunicazione pubblica efficace per ridurre le zanzare che trasmettono la malattia, in particolare nelle aree in cui questo vettore è presente. Pertanto lo “Sportello dei Diritti”, invita coloro che partono o rientrano dal Brasile, a non allarmarsi e a rivolgersi al proprio medico di base in caso di sintomi febbrili.
Lecce, 25 novembre 2015
Giovanni D’AGATA
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