Economia

Stabilità, bancomat e carte di credito anche per il caffè

Utilizzo della moneta elettronica anche per i micropagamenti sotto i 5 euro. La proposta arriva da un emendamento del Partito democratico alla legge di stabilità presentato in commissione Bilancio alla Camera.  Secondo quanto contenuto nell’emendamento, la modifica prevede l’abbassamento dei costi relativi alle operazioni di pagamento tramite Pos, dando così il via libera all’utilizzo di carte di credito, bancomat  nonché all’uso di carte di credito revolving per acquistare i giornali o magari per pagare il caffè e il cappuccino a colazione. Il valore massimo delle commissioni, secondo quanto riportato, ”non potrà essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione”.

Ad agevolare ulteriormente l’utilizzo della moneta elettronica è la proposta di  vietare ai commercianti, di rifiutare pagamenti con bancomat e carta di credito qualora l’ammontare della spesa non tocchi il tetto dei 30 euro.  Sarà la commissione di Bilancio della Camera che a partire da domenica passerà all’esame gli emendamenti promossi dal Codacons che dalla Confesercenti.

Micropagamenti sotto i 5 euro, l’approvazione della associazioni

Nel dettaglio il  Codacons approva a pieni voti l’emendamento che consente il pagamento con carta di credito e bancomat anche per piccoli importi. Il presidente Carlo Rienzi sottolinea che “l’Italia è il fanalino di coda d’Europa. Mentre all’estero è consuetudine oramai da anni pagare anche il caffè con il bancomat, nel nostro Paese si registrano resistenze e ostacoli assurdi”.

Stando infatti a quanto specificato dal Presidente del Codacons, la legge obbliga gli esercenti ad accettare pagamenti con carta di credito solo per importi superiori ai 30 euro, ma non prevede alcuna sanzione per chi impedisce ai consumatori di utilizzare strumenti di pagamento elettronici. Per far sì che l’emendamento proposto oggi diventi un vero vantaggio per il Paese e per i cittadini, conclude il Codacons, “è necessario introdurre sanzioni pesantissime nei confronti di chi rifiuterà il pagamento con bancomat anche per piccoli importi”.

Positivo anche il parere della Confesercenti che si schiera a favore del maggior utilizzo della moneta elettronica in quanto diminuirebbe i rischi e i costi connessi alla gestione del contante e andrebbe nella direzione di una maggiore possibilità di scelta da parte dei cittadini. Un freno all’entusiasmo però arriva dalla preoccupazione che possano scaturire possibili effetti collaterali per le imprese. Come si legge in una nota diffusa dall’associazione, infatti il previsto taglio delle commissioni sotto i 5 euro, efficace solo nel caso in cui sia totale, comunque non basta. La maggior parte delle attività commerciali vende prodotti di prezzo superiore, e l’aggravio portato dall’obbligo di bancomat potrebbe raggiungere, secondo quanto stimato dall’associazione, i 1.700 euro l’anno per impresa.

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