Macerata: protestano i migranti, interviene il COISP
Immigrazione, a Macerata l’ennesima protesta per cibo e soldi, il Coisp: “Il Paese ha problemi più seri dell’avidità di chi pretende senza umiltà. Ci sono italiani che muoiono di fame e non hanno un letto”.
“Da garanti della Sicurezza Pubblica, costretti di continuo a intervenire per i disordini dovuti alle pretese estorsive di immigrati in tutta Italia, siamo ogni giorno più sdegnati e francamente stufi che nessuno chiarisca bene i termini e i contorni della realtà a chi arriva in Italia pensando di andare a soggiornare al parco dei divertimenti… altro che scappare da torture e guerra! In questo Paese abbiamo problemi ben più gravi dell’avidità di chi pretende senza alcuna umiltà con ciò dimostrando di avere ben altri obiettivi che sfuggire alla morte. Non si può osare di lamentarsi della freschezza dei cibi che vengono generosamente elargiti da chi dà ospitalità, mentre ci sono italiani che muoiono di fame, che non hanno un tetto sulla testa per se e per le rispettive famiglie. Abbiamo problemi ben più seri anche e soprattutto in tema di sicurezza per dover impiegare le nostre poche risorse per tenere a bada persone che come bambini viziati urlano se non si accondiscende prontamente a tutte le loro assurde richieste”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta infuriato le notizie giunte da Macerata, dove si è verificata l’ennesima protesta di immigrati ospiti dello Stato italiano. Stavolta una quindicina di rifugiati pakistani ha protestato dinanzi all’ingresso della Questura, principalmente per rivendicare cibo migliore e più fresco, il mancato pagamento della mensilità di 75 euro (sono stati pagati soltanto per un mese, ha spiegato la stampa, mentre da 4 mesi sono ospiti della Acsim), la possibilità di avere visite mediche.
“Ci sono colleghi che fanno collette perché madri disperate possano pagare una camera da letto ai figli – conclude Maccari -, ci sono colleghi che pagano la spesa ad anziani abbandonati in stato di assoluta indigenza, ci sono colleghi che sono i primi a raccogliere giocattoli e dolciumi soprattutto per i bambini accolti ed ospitati nei Centri per immigrati. Ma francamente continuare a dover accorrere di qua e di là perché clandestini spinti da pura e assoluta avidità creano problemi di ordine e sicurezza, fa cadere davvero le braccia, e rende ancor più odioso dover sopportare e subire i gravi sacrifici che noi stessi subiamo per le carenze cui veniamo lasciati senza ritegno”.