“Feedback” negativi o denigratori su ebay: si rischia la querela penale!
Il “feedback” di ebay é uno scritto pubblico accessibile alla lettura da parte di iscritti e non iscritti al gestore del sito. Tale caratteristica rende il feedback un vero e proprio scritto pubblico non circoscritto ad un club o ristretto numero di iscritti, ma a tutti i frequentatori potenziali di internet. Pertanto, qualsiasi feedback, che abbia una valenza negativa, indipendentemente dalle ragioni che hanno portato l’autore a scriverlo, é passibile di querela di diffamazione e/o richiesta civile di danno.
In merito al reato di diffamazione va evidenziato , ai sensi interpretativi del codice penale, che persino la veridicità di quanto riportato in uno scritto pubblico non esclude tale reato . Difatti, anche Ebay ne é al corrente perfettamente e, nel suo regolamento, reperibile alla voce “feedback in aiuto”, mette in guardia dal ricorrere ai feedback denigratori.
Il web sembra apparentemente un mezzo asettico, distante dalla vita reale, ma é assai facile, di contro, essere convocati per un reato o per un danno davanti al magistrato. In Italia esiste l’obbligo dell’azione penale e ciò comporta che per ogni denuncia o querela, obbligatoriamente, venga aperto un fascicolo.
Qualora si posti un feedback diffamatorio nei confronti di un venditore professionale, a fronte dell’impossibilità di arrivare con voi ad una trattativa e con ebay alla rimozione, il venditore potrà dare impulso, tramite querela, ad un procedimento penale, qualora non vi siano evidenti prove di dolo grave da parte sua.
Il “feedback negativo”, ovvero una scrittura pubblica denigratoria, può essere giustificato solo nei casi di truffa evidente, con completa indisponibilità od irreperibilità del venditore, ma non può diventare un sistema di rivalsa o “vendetta” per quello che l’acquirente suppone debba fare o non fare il venditore.
Pertanto, è completamente errata l’idea di farsi giustizia sommaria da soli postando un feedback negativo, solitamente non a fine di dirimere una vertenza contrattuale, ma per provocare danno o indebite pressioni (spesso sconfinanti nell’estorsione).
In sintesi: a) un feedback negativo è sempre perseguibile o in sede penale o civile indipendentemente dal torto o dalla ragione dello scrivente; b) un giudice può “giustificare” l’azione di un singolo episodio di uno scritto nei casi di truffa accertata (non di inadempienza contrattuale). Tale giustificazione non esclude la condanna pressoché certa alla cancellazione, ma può evitare le spese di danno allo scrivente.
Concludendo : scrivere un feedback negativo in qualsiasi caso può portare davanti ad un giudice o in sede penale o civile o in entrambe. Se dal giudizio non emerge chiaramente che il venditore é un truffatore conclamato, la condanna allo scrivente e alla società amministratrice del sito é quasi certa.
In definitiva , il feedback può essere un serio problema non solo per chi lo riceve, ma soprattutto per chi lo scrive. Ad eccezione dei feedback di risposta. Per i quali il codice civile ammette, nel caso di ingiusto danno, persino il ricorso all’ingiuria.
I giudici sono sempre più severi sugli scritti pubblici denigratori, diffamatori, lesivi.
Ricorrere al giudice di pace costa poche decine di euro e non occorre una costituzione legale. E’ sufficiente portare la stampata del feedback e gli estremi dello scrivente. Il giudizio impiega solitamente meno di un anno. Se ebay non ha provveduto rapidamente alla rimozione( e spesso non vi riesce) a volte può essere opportuno citarla come parte in causa, così da permettere al giudice di stabilire le rispettive responsabilità in un unico giudizio!
Foggia, 21 dicembre 2015 avv. Eugenio Gargiulo