“Spero questa svolta sia un punto di partenza per un nuovo filone di indagini. Questo caso è stato sempre un po’ trascurato”. A parlare a Storiacce di Raffaella Calandra su Radio 24, dopo la svolta nelle indagini sull’omicidio del padre è Paola Caccia, figlia del Procuratore di Torino Bruno Caccia ucciso 32 anni fa.
“Mi sconvolge che non ci sia stata in questi anni una grande volontà e testardaggine che mi sarei aspettata dai suoi colleghi nel far luce”, è l’amaro commento della figlia a Radio 24, secondo cui “non c’è stata neanche a Torino, dove è stato sempre ricordato, la volontà di capire. Abbiamo patito il fatto che il processo si è basato su pochissime delle cose che erano emerse: sono state abbandonate delle piste e delle tracce” (che portavano in altra direzione ndr).
Paola Caccia ricorda infine le richieste fatte per far riprendere le indagini: “Solo dopo tre denunce ci hanno dato ascolto anche a Milano. Noi abbiamo sempre dichiarato che non eravamo soddisfatti di come fossero andate le indagini e il processo”.