L’insonnia cronica causa ipertensione
L’insonnia è fra le cause dell’aumento della pressione arteriosa. Un articolo, pubblicato sulla rivista scientifica Hypertension, ha analizzato lo stato di salute di 96 persone che non hanno problemi d’insonnia e di 219 che hanno questo disturbo da più di sei mesi. Lo studio si è svolto studiando i comportamenti dei pazienti durante il sonno e nelle ore successive al risveglio. I partecipanti alla ricerca che mostravano di soffrire di insonnia hanno accusato anche altri disturbi, prima fra tutti l’ipertensione; per molti, dormire non a sufficienza ha causato momenti di stanchezza e di nervosismo. Dalla ricerca, è stato sottolineato anche che se si soffre di insonnia cronica si è più iperattivi durante il giorno perché rilassarsi diventa molto difficile, problema che si acuisce quando si cerca di prender sonno.
Dall’esperimento, è emerso che chi non riesce a riposare è maggiormente esposto a soffrire di ipertensione. Quando si dorme, la pressione si regolarizza in maniera naturale, cosa che non accade in chi è affetto da insonnia; inoltre, quando non si prende sonno si è esposti ad improvvisi mutamenti di pressione che si manifestano anche durante la giornata. I ricercatori hanno concluso che quando il sonno arriva dopo diciassette minuti da quando si va a letto il rischio di andare incontro all’ipertensione può salire del 400%; le possibilità di ammalarsi di questa patologie sono crescono fino al 300% se ci si addormenta dopo quattordici minuti. Non riposare a sufficienza potrebbe quindi causare in soggetti sani non soltanto un aumento della pressione arteriosa ma anche una serie di problemi correlati a questa patologia. Inoltre, la mancanza continuata di sonno riduce la concentrazione, influisce negativamente sulla prontezza dei riflessi e può modificare, sebbene in maniera parziale, il carattere.
L’ipertensione è collegata, esclusivamente, all’insonnia cronica e non agli episodi casuali che possono manifestarsi in particolari momenti della propria esistenza, per esempio in concomitanza di eventi molto stressanti o importanti.
Se l’insonnia non accenna a scomparire, è fondamentale chiedere il parere del proprio medico che stabilirà se sia necessario o meno effettuare ulteriori approfondimenti, per esempio rivolgendosi ad un neurologo.
Per favorire il sonno è molto importante che nei momenti che precedono l’andare a letto si svolgano soltanto attività piacevoli e rilassanti, come per esempio la lettura. Bisognerebbe invece evitare l’utilizzo di computer e di altri dispositivi elettronici, soprattutto per sbrigare mansioni legate al lavoro. L’insonnia lieve può essere affrontata con l’ausilio di molti prodotti naturali, come quelli a base di valeriana, camomilla, passiflora e biancospino.