La mattina del primo giorno è prevista la visita guidata alla Galleria dell’Accademia, il secondo museo in Italia per numero di visitatori dopo gli Uffizi, ospita al suo interno importanti opere d’arte, e il maggior numero di sculture di Michelangelo al mondo, fra cui il celeberrimo David, di circa quattro metri, realizzata tra il 1501 e l’inizio del 1504. Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale è uno degli emblemi del Rinascimento.
Il David ritrae l’eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia; originariamente la statua venne collocata in piazza della Signoria, come simbolo della Repubblica fiorentina, e venne qui trasferita nel 1873. Il David è da sempre considerato l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte, così come la Venere del Botticelli è considerata il canone di bellezza femminile.
Le altre sale della Galleria ospitano capolavori di altri grandi artisti italiani come Botticelli, Ghirlandaio, Pontormo, Del Sarto. La sezione più recente, il Museo degli Strumenti Musicali, tra cui alcuni antichi di Stradivari e di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. Visita guidata alla Chiesa di Santa Maria Novella che conserva all’esterno uno stile romanico con i marmi bianchi e verdi con disegni geometrici ed uno stile gotico al suo interno. La sua costruzione fu iniziata nel 1246 e completata nella prima metà del 1300 da Jacopo Talenti: la bellissima facciata fu ripresa nella metà del XV secolo da Leon Battista Alberti. La decorazione interna è stata curata dai maggiori artisti del XIV secolo. La bellezza dei suoi ornamenti può essere riassunta con il nome di Michelangelo il quale chiamava la chiesa di Santa Maria Novella ‘La mia sposa’. Pregevole è la facciata in marmo bianco e verde, magistralmente completata dall’Alberti intorno al 1470. All’interno si trovano capolavori come “La Trinità” di Masaccio, i celebri ‘crocifissi’ di Giotto e di Brunelleschi e, nel transetto, i vivaci cicli pittorici rinascimentali del Ghirlandaio e di Filippino Lippi.
Nel pomeriggio al Palacongressi: “tourismA – Salone internazionale dell’Archeologia” dedicato al mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze. Alberto Angela, Luciano Canfora, Valerio Massimo Manfredi, Franco Cardini, Pupi Avati… sono solo alcuni dei personaggi eccellenti che interverranno a “tourismA 2016”, che ospita convegni, presentazioni e workshop (più di venti nei tre giorni del Salone con circa duecentocinquanta relatori). “tourismA” si caratterizza anche per il suo vivace settore espositivo con stand riservati alle realtà più dinamiche nell’ambito del turismo culturale e ambientale. Inoltre gli Archeolaboratori dove sarà possibile sperimentare la scheggiatura della pietra e l’accensione del fuoco come nella più lontana preistoria, prendere confidenza con l’antica arte della tessitura, imparare a scrivere in geroglifico, assistere alla realizzazione dei gioielli etruschi…
Il giorno dopo arrivo in Piazza della Signoria è da sempre stata il centro politico e della vita civile di Firenze. Al centro della piazza è collocato il monumento equestre di Cosimo I (opera in bronzo del Giambologna del 1598) e la Fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati e Giambologna del 1575. Nella parte destra di Palazzo Vecchio si trovano il Davide di Michelangelo (l’originale è conservato nella Galleria dell’Accademia) ed il gruppo marmoreo di Ercole e Caco di Baccio Bandinelli. Molte sculture sono esposte nella Loggia della Signoria costruita nel 1382, nella parte sinistra della piazza, accanto a Palazzo Vecchio, la più importante e conosciuta è il Perseo di Benvenuto Cellini che raffigura il mitico eroe greco che mostra la testa di Medusa appena uccisa.
Il Palazzo Vecchio di Firenze fu commissionato nel 1299 ad Arnolfo di Cambio dal comune di Firenze per ospitare i Priori Maggiori. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo, alta 94 metri, è uno degli emblemi della città. Palazzo Vecchio fu sede della Signoria nel XV secolo (da cui deriva il nome di Palazzo della Signoria) e nel 1540 con Cosimo I dei Medici diventò dimora della famiglia granducale. Fu trasformata dal Vasari in una reggia. Le opere d’arte racchiuse all’interno del palazzo sono molte. Gli affreschi furono eseguiti da importanti artisti del tempo come il Ghirlandaio, il Bronzino, Francesco Salviati, lo stesso Vasari. Il Palazzo vecchio di Firenze rappresenta la migliore sintesi dell’architettura civile trecentesca cittadina ed uno dei palazzi civici più conosciuti nel mondo. Chiamato in origine “Palazzo dei Priori”, divenne nel XV secolo “Palazzo della Signoria”, dal nome dell’organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de’ Medici ne fece la sua residenza; infine il nome “Vecchio” lo assunse nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel “nuovo” Palazzo Pitti. All’interno la suggestiva Sala dei Dugento è il luogo dove si riunisce ancora oggi il consiglio comunale. Originariamente era usata come sala del Consiglio e fa parte della sezione più antica del palazzo, quella trecentesca. È decorata dal soffitto a cassettoni intagliato con le armi di Firenze, opera di Giuliano e Benedetto da Maiano con aiuti (1462). Inoltre i due portali marmorei sono opera di Baccio d’Agnolo. Gli arazzi creati per queste pareti sono le Storie di Giuseppe ebreo disegnate da importanti artisti del Rinascimento (Pontormo, Bronzino…). Ma il cuore monumentale e politico di Palazzo Vecchio è il Salone dei Cinquecento, uno dei più ampi e preziosi d’Italia. Fu fatto costruire nel 1494 da Girolamo Savonarola che aveva rimpiazzato i Medici alla guida di Firenze e qui volle tenere le riunioni del Consiglio Maggiore della Repubblica, composto appunto di 500 membri. Firenze diventa capitale d’Italia nel 1865. Dal 1865 al 1871 il Salone dei Cinquecento ospiterà le riunioni del Parlamento Italiano.
Si continua con la visita guidata alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, simbolo della città e la terza chiesa al mondo per grandezza. Essa sorge sulle fondazioni dell’antica cattedrale di Firenze, la chiesa di Santa Reparata, in un punto della città che ha ospitato edifici di culto sin dall’epoca romana. La costruzione del Duomo, ordinata dalla Signoria fiorentina, inizia nel 1296 e termina dal punto di vista strutturale soltanto nel 1436. I lavori iniziali furono affidati all’architetto Arnolfo di Cambio per poi essere interrotti e ripresi numerose volte nel corso dei decenni (da Giotto, Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini). La pianta del Duomo è composta dal un corpo di basilica a tre navate saldato ad una enorme rotonda triconica che sorregge l’immensa Cupola del Brunelleschi, la più grande cupola in muratura mai costruita.
La celebre cupola costituisce la copertura della crociera del Duomo di Firenze. Grazie alla fondamentale rilevanza che essa ha rivestito per il successivo sviluppo dell’architettura e della moderna concezione del costruire, essa è a tutt’oggi la più importante opera architettonica mai edificata in Europa dall’epoca romana. Per la complessità dell’impresa e lo straordinario risultato ottenuto, la costruzione della cupola è considerata la prima, grande affermazione dell’architettura rinascimentale. Accanto alla Basilica svetta il bellissimo Campanile di Giotto, la più eloquente testimonianza dell’architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi il maestoso campanile a base quadrata, è considerato il più bello d’Italia – probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale – fu iniziato da Giotto nel 1334. Nel ricco apparato decorativo delle formelle esagonali e delle losanghe, si esprime il concetto dell’ordinamento universale e della storia della Redenzione. Di fronte al Duomo ed al campanile di Giotto si trova il Battistero di San Giovanni caratterizzato dal rivestimento su lastre di marmo bianche e verdi. Sono presenti tre magnifiche porte in bronzo di Andrea Pisano e quella più celebre, la Porta del Paradiso, realizzata in oro da Lorenzo Ghilberti nel XV secolo. Il Battistero di San Giovanni di Firenze è stato costruito per accogliere degnamente il fonte battesimale del Duomo; internamente è caratterizzato dallo splendore dei mosaici che rivestono tutta la cupola e la volta della tribuna. Il battistero ha pianta ottagonale coperta da una vasta cupola a spicchi.
Infine visita alla Basilica di Santa Croce, nell’omonima piazza, è una delle massime realizzazioni del gotico in Italia. È nota come Tempio dell’Itale glorie (la definizione risale al carme Dei Sepolcri di Ugo Foscolo) per le numerose sepolture di sommi artisti, letterati e scienziati che racchiude. L’interno è formato da 3 navate, le pareti e le vetrate sono ornate con affreschi raffiguranti le “Storie di San Francesco” opera di Giotto e dei suoi allievi. Anche Donatello volle lasciare all’interno della chiesa una testimonianza del suo passaggio scolpendo il bellissimo crocifisso (1425) e l’annunciazione (1430-1435). All’interno della chiesa troviamo sepolture di artisti di altissimo livello e di ogni ramo del saperecome ad esempio Machiavelli, Alfieri (tomba di Canova, 1810), Michelangelo (tomba del Vasari, 1570), il sepolcro di Galileo Galilei (tomba di Vincenzo Viviani, 1737). Nel 1966 l’alluvione di Firenze inflisse gravissimi danni al complesso della basilica, tanto da diventare tristemente nota come simbolo delle perdite artistiche subite dalla città (soprattutto con la distruzione del Crocifisso di Cimabue), ma anche della sua rinascita dal fango, attraverso la capillare opera di restauro e di conservazione. Nel pomeriggio al Palacongressi: “tourismA – Salone internazionale dell’Archeologia”. Tra gli interventi: Damiano Marchi antropologo Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa «Ultime dal Sudafrica: la scoperta di Homo naledi. Progenitore o cugino?»; Franco Cardini professore emerito di Storia medievale alla Scuola Normale Superiore «L’ipocrisia dell’Occidente. Il Califfo, il terrore e la storia»; Alberto Angela divulgatore scientifico e scrittore «Archeologia e arte, fede e potere: duemila anni per la basilica di San Pietro a Roma».
Il terzo giorno è prevista la visita guidata alla Galleria degli Uffizi, il museo italiano più visto visitato. Gli Uffizi utilizzati come un ufficio di magistrati, giudici, tecnici e mercanti di Firenze, vennero trasformati in una galleria privata per il piacere della famiglia regnante di Firenze, i Medici, e dei loro ospiti. Oltre ai dipinti, alle statue, ai gioielli e agli strumenti scientifici, vennero esposte anche armi e questo fece della Galleria una delle collezioni più interessanti del mondo. Nel 1865, gli Uffizi divennero un Museo, ed oggi sono composti da 50 stanze che ospitano dipinti che vanno dal XIII° al XVIII° secolo, un grande patrimonio artistico che comprende migliaia di quadri dall’epoca medievale a quella moderna, un gran numero di sculture antiche, di miniature. Le sue raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell’arte di tutti i tempi. Fra i più famosi, la “Madonna sul trono” di Giotto, la “Battaglia di San Romano” di Paolo Uccello, il dittico di Piero della Francesca “Federico da Montefeltro”, “La nascita di Venere” di Botticelli, oltre a opere di Leonardo da Vinci, di Michelangelo, alcune di Raffaello e molte di Tiziano e Caravaggio, oltre al Beato Angelico ed il Masaccio. All’interno si trovano anche opere di artisti tedeschi, olandesi e fiamminghi. Tra questi: Dorer, Rembrandt, Rubens. Tutti i dipinti sono disposti cronologicamente, in modo che sia possibile apprezzare pienamente tutte le evoluzioni dell’arte attraverso i secoli.
Infine passeggiata sul Ponte Vecchio, uno dei simboli della città di Firenze ed uno dei ponti più famosi del mondo. Costruito vicino ad un attraversamento di epoca romana, il Ponte fu fino al 1218 l’unico ponte che attraversava l’Arno. Il ponte, come lo si vede attualmente, fu costruto nel 1345 dopo che una violenta alluvione aveva distrutto il precedente. Durante la Seconda Guerra Mondiale le truppe tedesche distrussero tutti i ponti di Firenze, eccetto questo. Sopra Ponte Vecchio si può vedere una parte del bellissimo Corridoio Vasariano. Questo corridoio, costruito nel 1565 da Giorgio Vasari, passa appena sopra i negozi di orafi che attualmente si trovano ai lati del ponte. Commissionato dai Medici, permetteva loro di spostarsi da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti senza dover attraversare le strade di Firenze, in tutta sicurezza. Nel 1901 fu inaugurato sul Ponte un busto di Benvenuto Cellini, famoso orafo del XVI secolo, in occasione del quarto centenario della sua nascita. Nel pomeriggio al Palacongressi: “tourismA – Salone internazionale dell’Archeologia”. Tra gli interventi: Fabio Redi ordinario di Archeologia medievale all’Università dell’Aquila «Riscrivere la storia e turismo archeologico all’Aquila: distruzioni e ricostruzioni da Manfredi a Guido Bertolaso»; Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare della Regione Siciliana «Profondo Mediterraneo: dal mare della Battaglia delle Egadi agli alti fondali delle Eolie e dello Stretto di Messina»; Maria Ausilia Fadda già direttore archeologo della Soprintendenza Archeologia di Sassari e Nuoro «Nel segno dell’acqua: santuari e devoti offerenti nella Sardegna nuragica»; Valerio Massimo Manfredi archeologo e scrittore «Parliamo di donne antiche… Agrippina, Nausicaa e le altre».
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