Speciale Sclerosi Multipla

Sclerosi Multipla: Silvia Chinellato sullo studio di Pedriali e Zamboni recentemente pubblicato

Silvia Chinellato sullo studio di Pedriali e Zamboni recentemente pubblicato:

“Sig Oppo,
avevo escluso di rispondere al suo post perchè le sue considerazioni mi erano parse sinceramente poco degne di nota, ma poichè le imprecisioni si stanno accumulando anche nelle sue repliche, mi sono decisa a buttare giù una (piuttosto lunga, ahimè) replica.

“lo studio in sé non ha grossi elementi di novità”

Trattandosi di una review (come evidenziato dallo stesso comunicato stampa “Gli Autori hanno rivisto tutte le prove raccolte…“) è evidente che non vi vengano enunciate nuove scoperte. Questo però non la autorizza a considerare il lavoro scarsamente significativo e le spiego perchè.
Gli autori hanno raccolto tutte le evidenze scientifiche degli ultimi sei anni atte a disegnare un preciso quadro, quello PATOLOGICO della CCSVI, ovvero atte a descrivere la CCSVI come PATOLOGIA. Quel quadro così preciso e dettagliato non era mai stato disegnato prima. Mi dispiace che le sia sfuggito questo aspetto importante, più volte messo in risalto nel comunicato stampa. Forse ignora che il dibattito in questi anni tra i ricercatori (anche tra gli stessi vascolari) inerente la descrizione della CCSVI come patologia è stato piuttosto acceso e in Italia ci ritroviamo ancora una circolare ministeriale del 2011 che non riconosce la CCSVI come entità nosologica… ecco perchè il riconoscimento di questo fatto a fronte di una peer review di neurologi rende questa notizia importante! E se l’importanza di ciò le sfugge… mi dispiace ma la mancanza è sua. Di sensibilità: misurare il peso di una ricerca sulla base del mero numero delle novità che contiene piuttosto che dal significato complessivo che esprime; e di conoscenza del tema CCSVI: il dibattito sulla questione patologia.

“la comunità dei neurologi avversa alla teoria di Zamboni non ha fatto alcun passo indietro”… “la rivista non è affatto un punto di riferimento per quella comunità”

Il comunicato stampa afferma forse il contrario? Se lo rilegga perchè non troverà alcuna affermazione in tal senso… il comunicato mette semplicemente in evidenza che per la prima volta una rivista scientifica dedicata alla SM e fatta da neurologi riconosce l’importanza della componente vascolare nella sm.
Dove ha letto che la testata jms sia un punto di riferimento della comunità neurologica? Perchè attribuisce agli autori del comunicato quelle che sono state sue autonome deduzioni?
Si parla di una prima volta, di un segno di apertura, di un inizio di presa di coscienza… non del crollo del pensiero neurologico integralista che lei ha voluto così solertemente smentire!

“la rivista ha un valore molto, troppo, dubbio”

Non entro nel merito della diatriba sul gruppo Omics, perchè ritengo che una semplice ricerca in google non possa fornire tutti gli elementi indispensabili per valutarla. Mentre prefersico riferirmi al suo editorial board del quale osservo:
– È composto prevalentemente da ricercatori di estrazione neurologica provenienti da tutto il mondo. Alcuni di essi hanno in attivo parecchie pubblicazioni, altri meno. In generale mi pare accolga diversi giovani ricercatori, il che è comprensibile essendo jms una giovane testata.
– L’executive editor è Bianca Weinstock-Guttman, dell’università di Buffalo – USA che conta 196 pubblicazione scientifiche in pubmed (non mi paiono poca cosa). Non mi pare possa essere classificata come acriticamente schierata pro ccsvi, sebbene abbia avuto l’apertura di contribuire ad alcuni studi sul tema, soprattutto se si considera l’aspro eco di proteste che le conclusioni e le modalità di esecuzione dello studio PREMiSe scatenarono tra i sostenitori della validità della CCSVI quali Asthon Embry. (http://www.ccsvi-sm.org/node/902).
– Ancor meno penso si possa affermare (come lei ha lasciato intendere) che Antonio Bertolotto sia in qualche modo pro CCSVI essendo uno dei ricercatori di riferimento di AISM e uno dei componenti dello steering comitte dello studio COSMO, finanziato da AISM, che avrebbe dimostrato la non esistenza della CCSVI! Il fatto che Bertolotto abbia anche presentato richiesta di adesione a Brave Dreams (senza poi participarvi effettivamente non avendo concluso l’iter di accreditamento) è del tutto irrilevante! Le sarebbe bastato osservare la sua foto pubblicata sul sito di jms che lo ritrae con lo sfondo di un manifesto dell’AISM per capire che verso Zamboni e la CCSVI è tutt’altro che un simpatizzante!

IN CONCLUSIONE

Io penso che la ricerca scientifica del Prof. Zamboni vada davvero letta con occhi nuovi e valutata con parametri diversi da quelli dalla pedissequa applicazione della formuletta che pesa una testata sulla base del suo impact factor senza tener conto di quanto importante sia il passaggio rappresentato da un gruppo di neurologi che si raccoglie attorno ad una rivista dedicata alla SM, che decide di rompere il muro di omertà e validare l’importanza della teoria vascolare nella SM! Sono ricercatori non rappresentativi del pensiero neurologico integralista? Ma esiste davvero un compatto pensiero neurologico o è più sensato credere che la comunità internazionale di neurologi sia composta da diverse correnti, schieramenti in confronto tra loro con le loro divergenze sotterranee o (come pare in questo caso) emergenti?
Da anni sono ormai convinta che la piena accettazione della ricerca della CCSVI richiederà un passaggio generazionale, nuovi neurologi liberi da lacciuoli e interessi di potere più disposti, probabilmente, a scrollarsi di dosso il fardello della teoria autoimmune e da tutto quello che ha comportato e liberi di leggere le evidenze scientifiche con maggiore obiettività!
La sua analisi pecca quindi di pochezza in più punti. Per come ha semplicisticamente valutato lo studio pubblicato, per come ha voluto leggere il comunicato stampa, per l’essersi fermato ad una mera valutazione di impact factor di una rivista senza leggere il reale peso che la pubblicazione di quella ricerca rappresenta ed infine per l’interpretazione distorta che ha fornito di alcuni componenti dell’editorial board di jms.
Ogni ricerca rivoluzionaria richiede tempo e occhi puliti per essere accettata. E ogni tappa nella direzione di quel riconoscimento ha il sacrosanto diritto di essere festeggiata.

Saluti.

P.S. le confesso che la prima lettura del suo post mi ha disturbata non tanto per le argomentazioni esposte quanto per il tono da savonarola fustigatore del giornalismo facile che si è auto attribuito. Ma ce l’ha l’autorevolezza per permettersi lezioncine di etica professionale a colleghi certamente più anziani ed esperti di lei? Leggo: 32 anni + laurea in giurisprudenza + master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza + tre anni di collaborazione giornalistica con un’unica testata. Si perchè sa… la sorgente dell’informazione determina la credibilità del suo contenuto… lei m’insegna.”

Il post di Oppo:
http://danieleoppo.com/2016/01/30/ccsvi-sclerosi-multipla-e-grandi-novita-che-non-lo-erano/

Lo studio cui si fa riferimento:

Sclerosi Multipla: secondo il Journal of Multiple Sclerosis la CCSVI esiste

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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