Comunicati Stampa

Telelavoro come modalità di lavoro flessibile per il Comune di Cagliari

pcIl Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la proposta della Commissione del personale del Comune di Cagliari che chiedeva di istituire la modalità di lavoro flessibile del telelavoro.

Grazie ad una iniziativa del suo Presidente Ferdinando Secchi la commissione del personale ha effettuato uno studio per capire se la disciplina del telelavoro potesse essere attuata nell’amministrazione cittadina.

Il lavoro attento e meticoloso ha permesso di portare in consiglio comunale una mozione condivisa da maggioranza e opposizione, durante l’illustrazione in aula Secchi ha dichiarato che la commissione durante il lavoro svolto ha sempre cercato di sviluppare azioni tese a migliorare complessivamente il benessere organizzativo del personale del comune favorendo la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro mediante l’attivazione di sperimentazioni di forme di telelavoro.

L’istruttoria della Commissione ha permesso di valutare il telelavoro positivamente con molti benefici in termini di tempo e di costi: riguardo gli spostamenti, la flessibilità e la diminuzione della necessità di fornire spazio fisico per gli uffici; ha inoltre appurato che i costi per l’acquisto degli strumenti per l’installazione domiciliare delle postazioni informatiche non sarebbero eccessivi, che vi potrebbe essere una riduzione dei costi energetici dei consumi negli uffici, che ci sarebbe una contrazione dei costi diretti relativi ai buoni-pasto ed infine una riduzione delle assenze nei casi di cura familiare la riduzione indiretta dei costi dei trasporti e dell’inquinamento ambientale.

Secchi ha spiegato in aula che dalle precedenti esperienze portate avanti su tutto il territorio nazionale da grandi strutture ma anche da enti locali simili per numero di abitanti e dipendenti a Cagliari, si è riscontrato che grazie a questa modalità di lavoro flessibile si è registrato un incremento produttivo medio del 10% e che la tipologia di telelavoro che si potrebbe applicare al Comune di Cagliari, è quella di tipo domestico intendendo la possibilità di lavorare presso la propria abitazione o presso altro luogo espressamente indicato (tra cui, ad esempio, l’abitazione di un familiare che necessita di assistenza), attraverso l’adozione di supporti tecnologici che consentano il collegamento a distanza di una postazione lavorativa fissa e un’adeguata comunicazione. Il lavoratore presterebbe quindi la propria opera in uno o più luoghi da lui scelti mettendosi in contatto con l’azienda attraverso strumenti informatici.

L’intervento di Ferdinando Secchi si é concluso con l’affermazione che il ricorso al telelavoro potrà avere obiettivi diversi, alcuni volti a decentrare e favorire l’operatività delle strutture, altri finalizzati a garantire ai dipendenti, in presenza di particolari e comprovate situazioni di disagio personale o familiare, una maggior serenità nella gestione dei tempi di vita e di lavoro, conciliando le esigenze personali con quelle organizzative e produttive dell’Amministrazione.

Finalmente anche il Comune di Cagliari si potrà dotare dello strumento del telelavoro, é stato dichiarato con soddisfazione a fine seduta da alcuni rappresentanti sindacali presenti in Consiglio, in attesa di passare successivamente a strumenti più innovativi come lo smartworking appena istituito dall’ultima legge di stabilità.

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