La dieta del cioccolato fa bene alla gravidanza?
La dieta del cioccolato in gravidanza? Fa bene al feto. Cioccolato. Uno studio condotto in Canada avrebbe evidenziato effetti benefici grazie a cibi come il cioccolato
A dare la lieta novella, soprattutto per i più golosi, sono i ricercatori, coordinati da Emmanuel Bujold della Université Laval Québec City in Canada. Un alimento, di cui uno che farà la felicità degli amanti di dolci, avrebbero proprietà benefiche nei confronti del nascituro. Si tratta del cioccolato. Questo alimento è un ottimo “spuntino” per il feto, ne favorisce infatti accrescimento e sviluppo se la futura mamma lo mangia in quantità moderata (30 grammi) ogni giorno. È quanto suggerisce uno studio presentato al meeting della Society for Maternal-Fetal Medicine in corso ad Atlanta.
Lo studio prende le mosse da precedenti ricerche che avevano evidenziato la possibilità di effetti salutari del consumo di cioccolato per gestanti in caso di preeclampsia, pressione alta in gravidanza che ha come conseguenza anche problemi di sviluppo fetale perché la condizione di ipertensione interferisce negativamente con il flusso di sangue al feto e, quindi, con le funzioni di ossigenazione e nutrimento. I ricercatori, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” hanno coinvolto 129 gestanti e hanno chiesto loro di consumare 30 grammi al giorno di cioccolato di vari tipi (sia fondente molto ricco di antiossidanti, sia un normalissimo cioccolato povero di antiossidanti).
Tutte le donne erano state selezionate perché risultate a rischio di pressione alta in gravidanza (preeclampsia), come evidenziato da un esame che si esegue di routine nelle donne in attesa e che misura proprio il flusso sanguigno alla placenta. È emerso che dopo 12 settimane di “cura del cioccolato” – indipendentemente dal tipo di cioccolata e quindi dal suo contenuto in antiossidanti – il flusso di sangue materno al feto è migliorato suggerendo che un consumo moderato di cioccolato ogni giorno potrebbe essere vantaggioso per la crescita e lo sviluppo fetale e, da ultimo, per favorire un buon peso del bebè alla nascita.
Lecce, 8 febbraio 2016
Giovanni D’AGATA