Il bon ton nei messaggi
Negli ultimi 20 anni la comunicazione tra le persone è passata dal vedersi dal vivo e le telefonate ai messaggi. Inizialmente gli SMS, oggi le app per smartphone. La forte differenza tra il dialogare con una persona dal vivo o via telefono e lo scambiarsi messaggi, da un punto di vista comunicativo è abissale. Mentre a voce si utilizzano toni diversi per far capire all’interlocutore le emozioni che si stanno provando e quindi di conseguenza il significato delle parole che si pronunciano, via messaggio non è possibile e si rischia di generare malintesi che possono portare a grandi problemi tra le persone coinvolte.
Per questo motivo le norme di comportamento nello scrivere i messaggi attraverso le app si sono evolute nel tempo e hanno iniziato a comprendere una serie di simboli rappresentativi delle emozioni. Le famose faccine. Inizialmente erano rudimentali, formate dalla punteggiatura abilmente associata a formare faccine tristi, sorridenti, che ridono a crepapelle o furiose.
Attualmente l’applicazione per smartphone più utilizzata in tutto il mondo è whatsapp. Questa app è dotata di un’infinità di faccine che permettono di esprimere qualunque emozione e addirittura interi concetti senza che sia necessario scrivere una sola parola di testo. Il significato delle faccine whatsapp è chiaro a chiunque e attualmente il loro utilizzo è assolutamente irrinunciabile per chiunque utilizzi questa applicazione per comunicare con amici o conoscenti.
Siamo ormai tanto abituati ad utilizzarle, che quando non lo facciamo o riceviamo un messaggio da qualcuno che non le ha utilizzate restiamo decisamente perplessi e spesso confusi. Come capire il significato di un messaggio senza le faccine whatsapp?
Oramai per noi è impensabile comunicare con qualcuno senza utilizzare queste faccine.
Praticamente in ogni messaggio ne inseriamo almeno una. Questo proprio perché il significato delle faccine whatsapp è facilmente interpretabile da chiunque ed è facile capire lo stato d’animo di chi ci sta scrivendo. Se conclude il messaggio con una faccina sorridente sappiamo per certo che sta sorridendo, se ne mette una furiosa sappiamo che il sentimento che voleva far passare attraverso il testo del messaggio era la rabbia. Senza questi accorgimenti non potremmo in alcun modo interpretare correttamente il messaggio.
L’utilizzo delle faccine ormai tanto radicato che il non utilizzarle rappresenta una violazione delle regole non scritte del bon ton dei messaggi di testo per la comunicazione. Esattamente come non si mette il punto fermo alla fine di un messaggio (perché viene percepito come freddo, distaccato e che non ammette repliche), il non utilizzo delle faccine mette a disagio chi riceve il messaggio. Viene percepito con un senso di ostilità, distacco e freddezza e, di conseguenza, spesso frainteso.