Esteri

Marocco rompe contatti con l’UE e chiede garanzie sugli accordi bilaterali

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Rabat, 28 febbraio 2016 – Una delle costanti della diplomazia marocchina: Nessuno può imporre le sue regole o il suo diktat al Regno sovrano. Lo testimonia la freschissima decisione del governo di sospendere tutti i contatti con l’Unione europea (UE), in seguito alla cattiva gestione del ricorso all’annullamento dell’accordo agricolo avvenuto in un processo scomodato in Europa ed altrove. Tale legittima decisione è compiuta per far ricordare che il Marocco non può accettare che sia trattato come un semplice elemento di una procedura giudiziaria. Ben chiara l’azione: “In attesa di ricevere le spiegazioni e le garanzie necessarie dalla parte europea, il governo ha deciso di sospendere ogni contatto con le istituzioni europee, ad eccezione degli scambi attesi su questo dossier (annullamento dell’accordo agricolo e il ricorso)”.

Dopo molti giorni di tergiversazioni, le istituzioni dell’UE hanno depositato, venerdì scorso, la richiesta di ricorso alla decisione in prima sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (CJUE) del 10 dicembre scorso che annulla l’accordo agricolo con il Marocco, cioè un giorno lavorativo prima della scadenza legale di questa procedura che scadeva il 22 febbraio. Su questo punto, il governo marocchino rimprovera alle istanze dell’Unione di fare il blackout totale.

Opacità, eccessi di zelo o manovre tecnocratiche e amministrative hanno circondato il lavoro dei servizi competenti dell’UE e una mancanza di trasparenza flagrante è stata rilevata nell’elaborazione del documento del ricorso, sapendo che il Marocco è direttamente interessato in questa questione, tutto ciò mette in pericolo la fiducia tra i due partner.

Dall’inizio di questo inaspettato affare, il Marocco ha espresso le sue preoccupazioni quanto alla sicurezza giuridica dei suoi accordi con l’UE e ha messo in guardia le istituzioni europee contro la manipolazione, sport favorito dell’Algeria. Navette diplomatiche, comunicati e dichiarazioni di responsabili marocchini e di esperti europei e internazionali che mettono l’accento sull’urgenza per l’UE di preservare le sue acquisizioni con il suo partner marocchino e non sbilanciarsi a favore delle manovre storte degli avversari del Marocco.

Tuttavia è proprio il Marocco che l’Unione europea aveva scelto nel 2008 come primo paese al quale aveva accordato uno Statuto Avanzato e è proprio quel Marocco, che fa il gendarme dell’Europa in materia di lotta contro il terrorismo e l’immigrazione clandestina, questo Marocco che vede oggi i suoi accordi vogare alla deriva a causa di un giudizio iniquo, una compilazione di sbavature giudiziarie, reso da un tribunale strumentalizzato che si era basato su argomenti inconsistenti e calcoli infondati, per un solo obiettivo di nuocere al Regno del Marocco.

Il governo marocchino, peraltro, ha ribadito la sua condanna a questo giudizio de tribunale ed ha denunciato il carattere pericolosamente politico della decisione, i suoi argomenti infondati, la sua logica distorta e le sue conclusioni contrarie al diritto internazionale e alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Il governo marocchino si è pronunciato contro “l’atteggiamento sleale dell’Unione europea che fa poco per il rispetto necessario tra i partner”. L’UE aveva promesso al Marocco una gestione trasparente e sforzi intensi per regolare questo dossier, però, di fatto, niente di questo da parte dell’UE.

A Bruxelles le reazioni non si sono fatte aspettare.

Sostenendo la decisione del governo marocchino, l’europarlamentare Gilles Pargneaux, presidente del Gruppo d’Amicizia Marocco – Ue nel Parlamento europeo, senza mezze di parole, ha detto che “la reazione del Marocco è completamente legittima ed è il suo diritto di richiedere un minimo di trasparenza nella gestione delle sue relazioni con l’UE”. E ha invitato le istituzioni europee a lavorare nella trasparenza con le autorità marocchine, richiamando la ripresa della cooperazione e del dialogo tra le due parti, perché “l’Unione europea ha bisogno del Marocco, in particolare nella lotta contro il terrorismo e l’immigrazione e nella sicurezza”, “questa cooperazione si estende anche al settore energetico. Il Marocco ospiterà a novembre prossimo la COP 22 ed abbiamo bisogno di sviluppare il partenariato con il Regno leader mondiale in questo settore”, quindi Pargneaux precisa che “l’Unione europea non può sacrificare le sue relazioni di lunga data con il Marocco per ragioni di tecnocrazia amministrativa”.

L’Europa dovrà dunque fare la scelta tra la necessità di tenere conto debitamente la sovranità e gli interessi del Marocco o lasciarsi condurre su piste ostili mettendo in pericolo le sue alleanze strategiche, in una congiuntura segnata in particolare da gravi sfide della sicurezza e incertezze profonde sulla sopravvivenza anche dello spazio comunitario.

Yassine Belkassem

Yassine Belkassem, marocchino italiano, già pubblicista con www.stranieriinitalia.it, e Almaghrebiya, attualmente collabora con NotizieGeoplotiche.nete Ajialpress.com testata marocchina. Per Mediterranews cura aggiornamenti dal Marocco e non solo

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