Porto Cesareo: itinerari insoliti
Tutti sanno che Porto Cesareo è una splendida località di mare in provincia di Lecce, nel cuore del Salento, e che è una delle mete preferite per le vacanze di chi ama sole, mare e divertimento. Quello che in pochi sanno è che, oltre alla visita delle tante bellezze che si trovano in questo pezzo di Salento, qui si trovano anche degli altri beni molto preziosi, che riportano in secoli ed epoche passate e che si possono visitare anche sott’acqua.
Stiamo parlando dei vari itinerari subacquei, che consigliamo di prendere in considerazione se ci si trova in zona e si desidera scoprire qualcosa di insolito.
Il primo itinerario proposto è quello che porta alla scoperta delle Colonne Romane che si trovano proprio sul fondale sabbioso antistante Torre Chianca. Il ritrovamento di tali reperti è abbastanza recente, dato che solo nel 1960 sono state rinvenute queste sette colonne di marmo cipollino. Le colonne in questione sono state rinvenute parallelamente affiancate e presentano tutte le stesse caratteristiche: si tratta di colonne monolitiche lunghe 9 metri e con un diametro variabile che va dai 70 ai 100 centimetri. Per quel che concerne la datazione di suddette colonne, si parla del II secolo dopo Cristo, in piena età romana. Quello che colpisce, oltre alla loro presenza in questo tratto di mare, è proprio la posizione parallela delle colonne, che è alquanto insolita e che lascia pensare a un naufragio di una nave molto grande, che trasportava questo tipo di colonne.
Per vedere queste bellezze che si trovano in fondo al mare, sono organizzate delle escursioni guidate che prevedono la visita dell’area protetta di Porto Cesareo con guide esperte e autorizzate.
In questo modo, si potranno ripercorrere un po’ quelle che erano le rotte degli antichi navigatori andando a scoprire anche queste bellissime colonne. In questo preciso punto, sono previste delle attività di sea watching di superficie e, quindi, non sono richiesti brevetti o bombole o, ancora, altre attrezzature particolari. Il tutto, come detto, viene fatto con delle guide professioniste ed è altamente sicuro anche per i bambini che, quindi, potranno vivere quest’esperienza molto istruttiva. Si deve anche notare che, se c’è una bella giornata, con il mare calmo, queste colonne sono visibili direttamente dall’imbarcazione.
Altra bellezza che si trova sui fondali è il relitto del Neuralia, che si trova a breve distanza da quella che è la costa di Torre Inserraglio. La nave in questione si trova, per l’esattezza, a 33 metri di profondità e si può fare una suggestiva immersione, di livello di difficoltà un po’ più alto rispetto alla precedente, per visitare il relitto nonché i fondali. In pochi sanno che il Neuralia era una nave che nel 1912 venne costruita nei cantieri nautici diBarclay Curle & Co., a Glasgow e che venne utilizzata durante la Prima Guerra Mondiale come un enorme ospedale nel Mare Mediterraneo. Dopo la fine della guerra, la nave venne adibita al trasporto passeggeri e molti altri furono i suoi utilizzi. Tuttavia, il 1° Maggio del 1945, all’altezza di Torre Inserraglio, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, la nave si inabissò a causa di una mina galleggiante con la quale si scontrò mentre si recava verso la città di Taranto per consegnare dei prigionieri tedeschi.
Attualmente, il relitto si trova a 33 metri sotto il livello del mare e una delle cose che colpisce chi va a fare un’immersione per scoprirlo è la presenza di maschere antigas ed elmetti che non sono mai stati ripescati dai fondali. Ma durante l’immersione non si vede solo il relitto, ma si può ammirare anche l’ambiente marino, tipico delle zone come questa. Qui, infatti, grazie alla presenza della Neuralia si è creato un ambiente molto particolare, con suggestivi alberi che presentano diversi tipi di spugne o, ancora, con pesci stanziali come saraghi, cernie, murene, ricciole e dentici.
Se si preferiscono, invece, i percorsi archeologici sopra il livello del mare che, quindi, non prevedono delle immersioni, si consiglia una visita a un sito archeologico che, probabilmente, è molto poco conosciuto. Stiamo parlando, per la precisione, di quella zona denominata Scalo di Furno, che si trova nella zona a nord del centro abitato di Porto Cesareo. Qui è stato ritrovato, in condizioni più che accettabili, un villaggio dell’Età del Bronzo e, pertanto, si tratta di una delle testimonianze più importanti che da quel preciso periodo storico sono arrivate sino a noi. Il villaggio in questione, come spesso accade, è stato scoperto per caso, nel 1963, ma solo nel 1969 è stata avviata una campagna di recupero dello stesso, grazie alla quale sono stati riportati alla luce numerosi reperti importantissimi come, ad esempio, delle ceramiche micenee provenienti sia da Itaca che da Cefalonia, ma anche varie sculture votive intera zona dedicata al culto della dea Thana. Il villaggio protostorico è formato per lo più da piccoli capannicoli che vennero circondati da una muraglia. Si pensa fosse un villaggio successivamente abitato anche da marinai di provenienza greca, che sostavano qui prima di riprendere altre rotte. In zona, inoltre, è stata rinvenuta anche una statua egizia che rappresenta raffigurante il dio Thout, anch’essa probabilmente persa in un naufragio.
Come si nota, Porto Cesareo è sì sole e mare, ma è anche tanta cultura e chi desidera avere una esperienza a 360 gradi non può non prendere in considerazione questa meravigliosa zona della penisola salentina come meta per le sue vacanze estive e non solo. Arrivare a Porto Cesareo è molto semplice, specialmente se si riesce ad arrivare in macchina sino a Lecce, e si tratta di un ottimo punto per partire alla scoperta di tutto il Salento. Inoltre, i turisti possono scegliere tra numerose strutture ricettive…. su caladelsalento.it troverete un’ampia selezione di appartamenti in affitto a Porto Cesareo.