I consigli per eliminare i pesticidi da frutta e verdura
I residui dei pesticidi presenti su frutta e verdura si possono eliminare lavando accuratamente tutti gli alimenti e prediligendo quelli provenienti da agricoltura biologica o lotta integrata
La frutta e la verdura che non provengono da agricoltura biologica contengono delle tracce di sostanze chimiche impiegate per difendere le colture. Eliminare i pesticidi dagli alimenti è fondamentale per preservare la salute anche se sono ritenuti molto utili per migliorare e favorire la produzione agricola.
Per gustare la frutta e la verdura senza introdurre sostanze potenzialmente pericolose è bene prediligere i prodotti di agricoltura biologica o di lotta integrata nella quale è ammesso l’impiego di particolari sostanze entro precisi limiti. L’agricoltura biologica invece, ricorre soltanto a sostanze naturali, come per esempio lo stallatico.
Se si desidera mangiare cibi sani è molto importante acquistare, sempre, alimenti italiani perchè i nostri regolamenti sono piuttosto stringenti.
Come fare per eliminare pesticidi da frutta e verdura
Le sostanze chimiche impiegate nell’agricoltura si trovano sia nella buccia che, in taluni casi, nella parte più interna. Eliminare la buccia però non è una soluzione sempre giusta perché è proprio qui che si trovano preziose sostanze nutritive importanti per la salute. Proprio per questo è importante non dimenticare mai di utilizzare l’acqua prima di portare in tavola il cibo.
Per eliminare i pesticidi dalla verdura e dalla frutta è fondamentale lavarla accuratamente, lasciandola in ammollo per circa 10-15 minuti. E’ importante riempire di acqua una bacinella ampia miscelando un pizzico di bicarbonato di sodio; in alternativa si può impiegare uno dei tanti prodotti specifici, facilmente acquistabili al supermercato.
I residui delle sostanze chimiche si trovano non soltanto sui prodotti agroalimentari ma anche nei derivati, come per esempio il miele ed il latte.
Lo studio di Legambiente
Secondo una ricerca di Legambiente intitolata Pesticidi nel piatto 2015 in Italia il ricorso a prodotti chimici per preservare le colture è in calo del 29.2%. Il dossier però si concentra anche su altri importanti aspetti come i valori di multiresidui, ossia di più sostanze differenti presenti sullo stesso cibo. Le indagini hanno svelato che la percentuale di multiresiduo è cresciuto negli ultimi anni; si è passati dal 17.1% del 2012 al 22.4% del 2014. L’uva da tavola è risultata la più contaminata, con quindi residui mentre nelle fragole ne sono stati riscontrati otto; invece, sono cinque i residui presenti sulle mele.
Legambiente ha evidenziato che l’utilizzo di pesticidi e fitofarmaci, oltre a rivelarsi potenzialmente pericoloso per l’uomo, ha dei riscontri negativi sull’ambiente perché riduce la biodiversità una delle principali caratteristiche dell’agricoltura italiana.