“FRANCESCHINI BUTTA AL MARE 500 GIOVANI GIÀ FORMATI PER FARE UN ALTRO CONCORSO”
MORALE DELLA FAVOLA: SPERPERO DI DENARO PUBBLICO E ALTRI DISOCCUPATI A CASA
“L’articolo N.2 del Decreto “Valore cultura” del 2013 – afferma il Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni culturali, Giuseppe Urbino – prevedeva la creazione di una “Rete per la cultura” riconoscibile da parte della società italiana attraverso un programma straordinario finalizzato alla formazione di 500 giovani nei settori della comunicazione valorizzazione del patrimonio culturale con l’uso di strumenti digitali.
È stata così attivata una procedura pubblica per la selezione di 500 giovani laureati da formare per la durata di 12 mesi nelle attività di inventariazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano presso gli Istituti e luoghi della cultura statali presenti sul territorio nazionale.
La procedura per titoli ed esami si è conclusa con la proclamazione dei vincitori che sono stati ripartiti per regioni e per istituti e stanno terminando la loro formazione della durata di 12 mesi.
Il Ministro Franceschini – aggiunge il sindacalista – dopo, che il MiBACT ha sostenuto un costo di rilievo in termini di attività di supporto dei propri dirigenti e di indennità corrisposte per la formazione di questi giovani, sta accingendosi, ora a predisporre un bando di concorso per l’assunzione di 500 dipendenti a tempo indeterminato ai sensi della presente Legge di stabilità 2016 per le esigenze funzionali del Ministero.
È evidente – dice ancora Urbino – l’intenzione di non considerare minimamente lo sforzo e l’applicazione nonché l’attività svolta dai 500 giovani del valore cultura che potrebbero tranquillamente coprire i profili specialistici previsti dalla legge di stabilità per procedere attraverso la nuova procedura concorsuale all’assunzione di altre 500 persone che forse devono rispondere alle logiche clientelari o di opportunità.
Si rinuncia quindi a 500 giovani formati e con competenze acquisite da ben 12 mesi di formazione per iniziare una nuova procedura concorsuale che prevedrà ulteriori costi e tempi più lunghi. È questa la fatica per i giovani del governo Renzi?
E che dire della circolare emanata in cui si invitano gli interessati a non parlare con gli organi di stampa?
Perché non coprire i 500 posti con coloro che hanno già superato le procedure producendo titoli e sostenendo esami e che hanno acquisito, in più, le competenze del periodo formativo?” conclude l’esponente sindacale della Confsal-Unsa Beni culturali”.