Comunicati Stampa

Meridiana Fly: cosa succede? Comunicato USB

All’attenzione di tutti i lavoratori del Gruppo MeridianaFly

L’incredibile fretta di chi non ha fatto un passo avanti

Dalla riunione plenaria alla presenza del Ministro Guidi del 18 febbraio scorso, passando per quella del 23 u.s., ci è stato detto che i tempi per definire un accordo compatibile con le condizioni poste da Qatar per il suo ingresso nel capitale del Gruppo MeridianaFly erano stretti.
Come al solito ci è stata posta fretta e pressione per non far sfuggire questa ultima e decisiva occasione per il rilancio della compagnia; per poi ricevere  la prima convocazione solo oggi, a 13 giorni di distanza dal 23 febbraio e assistere a un ennesimo nulla di fatto durante l’incontro.

E come poteva essere altrimenti!

La stessa Meridiana pubblica di domenica e a 24 ore dalla riunione una nota stampa nella quale evoca il “contratto unico” ma definisce “giuridicamente impercorribile” l’estensione a AirItaly dello stato di crisi che interesserebbe, sempre secondo loro, solo MeridianaFly e Maintenance, ipotecando in questo modo il prosieguo dell’intero confronto.

Nel merito, l’Azienda ha ribadito i punti già illustrati durante le prime due riunioni:
Gli esuberi sono 901, 144 piloti/ 591 AAVV / 112 Terra Fly / 54 maintenance

Sempre secondo l’Azienda, le soluzioni per  gestire questi esuberi che  corrispondono a più del 60% dell’intera forza lavoro (ad esclusione di Airitaly), sarebbero:
– il decreto per lo sblocco del biennio aggiuntivo di cui ancora non si ha notizia;
– disponibilità a dare il part time verticale nei mesi di bassa stagione, in questo caso a tutta la forza lavoro;
– Recupero in AirItaly anche grazie alle nuove norme FTL che impediscono dal 18 febbraio alcuni abusi d’impiego in questa realtà;
– revisione contratti di lavoro che assicurerebbero un miglior utilizzo (continuiamo a non comprendere come maggiore flessibilità corrisponda a maggiore occupazione.. ma siamo vetero-sindacalisti);
– incentivi all’esodo.

Altre azioni sono:

– inserimento degli annunciati 4 aerei cargo;
– l’ottimizzazione del network che dovrebbe portare a un aumento del 15% delle ore di volo e quindi della relativa occupazione;
– ricollocazione in Qatar Airways estesa a tutte le categorie previo superamento della selezione.

La nostra reazione è stata immediata:

– non si va da nessuna parte se non si discute dell’unificazione aziendale e della lista unica;
– dobbiamo prenderci cura di ogni singolo lavoratore a prescindere dalla categoria e dall’azienda (la stessa) attraverso gli strumenti di recupero che sono l’applicazione di ammortizzatori conservativi (fino a prova contraria la solidarietà appartiene ai lavoratori e non alle aziende) o modalità di ricollocazione in QR partendo dal dato statistico che – da e per l’Italia – la compagnia opera circa 70 voli a settimana. L’incentivazione all’esodo non è una prerogativa sindacale ma se partiamo da quanto fatto finora, non siamo ottimisti sull’esito;
– abbiamo chiesto di bloccare qualsiasi ipotesi di aprire ulteriori travasi di personale verso AirItaly inclusa l’offerta individuale di un contratto a tempo indeterminato al personale che ora si trova in aspettativa presso la stessa; in caso contrario, anche le OO/SS saranno libere di intraprendere tutte le iniziative necessarie per tutelare i propri iscritti e il bene della Compagnia.

Abbiamo preso atto ancora una volta che gran parte delle Organizzazioni Sindacali  sia ormai allineata nel chiedere il superamento della lista unica e che tutti abbiano sottolineato come il contratto è uno strumento e non un fine.
L’Azienda ha risposto che sulla questione della lista unica, le proprie valutazioni legali vanno tutte nel senso espresso dalla lettera ma che non è un tabù e ha invitato a non mettere in campo mobilitazioni.

La riunione si è conclusa quindi con un nulla di fatto e le sigle sindacali hanno chiesto l’intervento del Ministero preannunciando anche una lettera diretta verso la dirigenza della Qatar Airways.

Lo stallo che si è prodotto in questa riunione deve diventare un campanello di allarme per tutti i lavoratori, nessuno escluso.

L’incapacità di superare i propri dogmi da parte dell’Azienda, che chiede oggi di rinnegare anni di lotte e di sanificare anni di soprusi, è un pericolo che rischia di far saltare il banco. Una precisa volontà che qualcuno vorrebbe scaricare sul sindacato e sui lavoratori ma che deve restare nelle mani di questa dirigenza imbelle.

Per questo chiamiamo i lavoratori alla massima attenzione e mobilitazione per evitare che questa vertenza, che da sempre è stata sul futuro dell’Azienda, si pieghi su se stessa.
Ci aspettiamo che l’intersindacale – in via di convocazione a breve – disegni un percorso di confronto con i lavoratori e un calendario di iniziative.

Da ultimo, vogliamo ribadire un concetto a nostro avviso fondamentale: da questo ginepraio si esce solo prendendosi cura di ogni singolo lavoratore. Non è utopia ma una cosa fattibile anche se non facile.
Se avessimo dato ascolto ai tanti “cacadubbi” non saremmo arrivati fino qui e avremmo già perso da molto tempo.

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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