La sensibilità al glutine non celiaca può essere scambiata con altre patologie come quella del colon irritabile o della celiachia, come dimostrato da una ricerca italiana
La celiachia è una patologia permanente ed autoimmune che si manifesta con distensione addominale, astenia, diarrea e altri sintomi.
La ricerca italiana sulla sensibilità al glutine
La diagnosi di celiachia però potrebbe essere errata come si evince da un recente dallo studio italiano Glutox, coordinato dal Centro per la prevenzione e diagnosi della malattia celiaca. La ricerca, che ha riguardato quindici centri di gastroenterologia ospedalieri italiani monitorati per sei mesi, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients e ha sottolineato che di frequente si scambia la sensibilità al glutine con la celiachia o con altre patologie. La sensibilità al glutine non celiaca ha, molto spesso, dei sintomi aspecifici o in comune con la celiachia. Proprio per questo motivo è possibile che si venga dichiarati celiaci, con conseguente modifica delle abitudini alimentari, anche se non lo si è realmente. Dalla ricerca italiana è emerso che eliminando il glutine su cinque pazienti sono ben tre coloro che ottengono dei benefici ma i soggetti non sono comunque celiaci né affetti dalla sindrome del colon irritabile. La sensibilità al glutine non celiaca è una patologia differente rispetto al colon irritabile e alla celiachia che è una patologia con una componente ereditaria.
Nell’ambito della ricerca è stato messo a punto un metodo scientifico per individuare la sensibilità al glutine non celiaca. I pazienti, attentamente monitorati, hanno seguito un’alimentazione senza glutine per tre settimane; in seguito è stato proseguita l’analisi reintroducendo, soltanto in un gruppo, la proteina del glutine. In questo modo è stato possibile identificare chiaramente quali fossero i sintomi causati dal glutine ma anche poter escludere, completamente, le componenti psicologiche.
Lo studio apre la porta ad importanti passi avanti perché permette non soltanto di migliorare la qualità della vita ma anche interrompere dei trattamenti medici, come quelli suggeriti contro la diarrea o i dolori addominali.
La celiachia
La diagnosi di celiachia, che viene effettuata con un test del sangue, impone un regime alimentare particolare che deve essere completamente privo di glutine. Il glutine si trova in molti alimenti come il grano, il frumento ed il farro; invece, è possibile consumare la quinoa ed il riso, compresa la sua farina.
La celiachia si manifesta con dolori addominali, astenia, gonfiore e perdita di peso; in alcuni casi è possibile che compaia anche diarrea e mal di testa.
In commercio si trovano tutti gli alimenti necessari per questa patologia, dalla pasta fino ai biscotti e ai dolci.