Sin dall’inizio della storia di Roma molte furono le persone che investivano nei materiali pregiati, come l’oro, l’argento, il bronzo, ma anche il platino, vendendolo ai ricchi patrizi romani dopo averlo acquistato dai vari mercanti orientali a un prezzo più basso.
E nel corso degli anni quest’attività non ha fatto altro che svilupparsi ulteriormente, fino ad assumere dei connotati di una vera e propria attività commerciale.
Negli anni del Medioevo l’attività dei compro oro a Roma veniva svolta per lo più da persone di etnia ebraica, che non solo rivendevano questo metallo prezioso ai romani, ma lo vedevano anche come un modo di pagamento: prima dell’immissione nel circolo dei soldi cartacei (avvenuta addirittura alla fine del 17° secolo), tutti i pagamenti venivano svolti con monete d’oro o di argento.
Alla fine del Medioevo l’oro ha comunque mantenuto il suo valore pregiato nella futura capitale italiana, e le moltissime attività già esistenti dapprima sono solo cresciute di numero, seppur al tempo venivano chiamate in modo diverso e svolgevano anche delle funzioni leggermente diverse.
Quando poi i pagamenti con le monete d’oro sono arrivati al capolino e in tutta l’Europa hanno preso piede le banconote cartacee introdotte da un banchiere inglese, le varie attività dei compro oro hanno modificato il proprio modo di fare.
Questo tipo di metallo prezioso è così presto diventato un materiale finanziario che cambia il proprio valore economico in riferimento al denaro cartaceo, e che quindi può essere utilizzato come deposito o come materiale speculativo.
Questa specifica si riflette nelle attività dei compro oro di Roma dei giorni nostri.
I moltissimi compro oro acquistano questo metallo dai vari clienti pagandolo una certa somma, per poi rivenderlo quando i prezzi dei mercati speculativi duplicheranno o triplicheranno il proprio lavoro.
Di fatto oggi è un’attività finanziaria senza rischi alcuni, poiché, per via delle variazioni del valore dell’oro a livello mondiale, permette un guadagno facile e sicuro.
