Ogni anno, il 25 aprile, viene celebrato l’anniversario della liberazione dell’Italia dall’oppressione nazifascista con la tradizionale deposizione della corona di alloro sui vari monumenti ai caduti e cippi in ricordo di tale giorno del 1945. In tutte le città italiane, viene rievocato il sacrificio degli uomini e donne del movimento partigiano che, insieme alle forze angloamericani, hanno contribuito alla liberazione del nostro Paese.
La guerra partigiana inizia dopo l’8 settembre 1943 e finisce all’inizio di maggio del 1945 ed è grazie ai partigiani che comincia il lungo processo di liberazione.
Infatti, dopo il 1943, mentre Mussolini e i fascisti davano vita alla Repubblica di Salò e il governo Badoglio collaborava con le forze alleate, contro gli oppressori tedeschi si organizzava la resistenza formata da uomini appartenenti a diversi schieramenti politici, ma uniti in nome della libertà e giustizia sociale.
Dopo lo sfondamento dell’ultimo baluardo tedesco, la Linea Gotica, che si prefiggeva di rallentare l’avanzata dell’esercito alleato verso il nord Italia, e dopo l’insurrezione delle città del nord come, Genova, Milano, Torino, Venezia, Bologna, i nuclei partigiani scendono dalle montagne e si uniscono ai gruppi già attivi nelle città, dando un forte contributo alla cacciata dell’invasore nazista
Il 25 aprile del 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale, fondato l’8 settembre del ’43, assumerà i poteri di governo. Mussolini, nel frattempo, tenterà prima di trattare la resa con gli alleati e poi tenterà di fuggire, aiutato dai nazisti. Il Duce verrà catturato il 27 aprile dai partigiani a Dongo, sul Lago di Como e fucilato il giorno dopo insieme alla sua compagna, Claretta Petacci. Il 4 maggio dello stesso anno, le forze tedesche dislocate in Italia, firmeranno la resa.
