Alcune brevi osservazioni sulla “delegazione” del Polisario a Roma:
Tanta propaganda e poca credibilità istituzionale.
Tre persone del gruppo separatista Polisario si sono recate, in questi giorni, presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica per tentare il raggiro di tali Istituzioni democratiche ed ottenere un riconoscimento.
Il Governo italiano e la Farnesina non hanno ricevuto alcuna delegazione. Nessun comunicato ufficiale ha preceduto di fatto tale incontro anche se i vari siti Pro Fronte Polisario compresi i social networks ne hanno dato seguito attraverso fotografie.
Al contrario di quanto affermi scorrettamente un comunicato apparso sul sito web “Yahoo”, la Commissione Affari Esteri del Senato non ha incontrato i “Rappresentanti del popolo Saharawi”.
Ogni incontro ufficiale viene comunicato attraverso la rete di informazione istituzionale e del presunto confronto della Commissione Affari Esteri del Senato con tali sedicenti persone non ne è stata data alcuna conferma.
Nella Camera dei Deputati, in una stanza aperta al pubblico, tali persone hanno incontrato due o tre senatori capitanati dall’onorevole Vaccari, conosciuto da tempo per i suoi costanti viaggi in Algeria.
La nota comunicativa infatti contiene le solite tracce riconducibili a tale Paese.
Altra scorrettezza informativa è riportata nel sito web di Beppe Grillo e Yahoo per Askanews, i cui incaricati hanno diramato erroneamente l’informazione secondo cui i campi “profughi” si troverebbero in Marocco manifestando una clamorosa ignoranza della geografia e della politica internazionale.
Condivisibili invece le parole della portavoce M5S presso il Parlamento Italiano, onorevole Ornella Bertorotta la quale ha commentato come di seguente le pretese della sconosciuta “delegazione” alla ricerca di una legittimità presso le Istituzioni italiane: “E’ importante far luce sulle cause del conflitto e promuovere soluzioni pacifiche e definitive, affinché ogni parte possa risolvere le proprie controversie e migliorare la condizione di quelle persone che da decine di anni vivono nei campi profughi in una condizione di guerra e di miseria”.
Una chiara bocciatura alla “delegazione”, sostenuta invece esclusivamente da alcuni deputati di “Sinistra Italiana” di poca rappresentanza e credibilità popolare in Italia.
Essi hanno ricordato “l’attenzione con cui in Italia, da anni, segue” gli episodi del Polisario “attraverso una capillare rete di associazioni di solidarietà e di sostegno”. Purtroppo trattasi di solidarietà e di sostegno al Polisario e non alla popolazione dei campi di Tindouf. Tali associazioni mosse da spinte ideologiche nonché redditizie, non contemplano né affrontano la negazioni dell’essere umano e della sua dignità attraverso i suoi diritti fondamentali da parte dell’Algeria nei campi.
Scopo ormai risaputo che tale presunta “delegazione” abbia colto l’ennesima occasione per chiedere fondi economici per il caldo estivo in arrivo, come aveva richiesto per la pioggia invernale.
Da aggiungere che la nostra amica Pia Locatelli ha reso noto che “nel corso dell’incontro si è parlato delle continue violazioni dei diritti umani nei campi profughi Saharawi e si è affrontata la difficile prospettiva di stabilizzazione e pacificazione del Sahara occidentale”.
Ma ad Algeri, la comunicazione sulla “delegazione” ed i suoi incontri è stata chiaramente strumentalizzata e di altra natura : “La delegazione è stata ricevuta dal Governo italiano, dalla Camera dei Deputati, dal Senato della Repubblica e dai Partiti Politici che hanno sostenuto” le pretese della “delegazione”.
Quello che ignora chi cura il sito web di Beppe Grillo che il Polisario è un gruppo creato dall’Algeria per destabilizzare il Marocco. Quello che ignorano gli italiani è che esso non è riconosciuto né dall’Italia, né dall’UE, né dall’ONU. Due giorni addietro uno pseudo rappresentante del Polisario è stato estromesso e allontanato dalle forze dell’ordine da un incontro del Consiglio di Sicurezza perché rappresentante di un’ entità non riconosciuta ufficialmente.
Con questo schiaffo alla “delegazione”, i politici italiani hanno detto basta! Basta strumentalizzazioni! Basta disinformazioni sul Marocco!
L’Algeria essendo il Paese di accoglienza dei campi di Tindouf deve rispettare i diritti degli abitanti di tali luoghi, partendo dal diritto di base di una vita dignitosa scandita da processi fondamentali quali il censimento della popolazione, l’identificazione, la libera circolazione ed il lavoro.
Tale smentita plateale è stata possibile anche grazie alla sensibilizzazione promossa costantemente dalla società civile marocchina in Italia che rispetta il Paese di appartenenza ma anche il Paese di accoglienza, tutelando i suoi concittadini da strumentalizzazioni e manipolazioni mediatiche.
Un sentito grazie alla Comunità Marocchina in Italia ed all’ Italia che decide di non essere Mozambico che sostiene Algeri, o Algeria, per motivi espansionistici ed interessi economici, motivi fondanti del conflitto artificiale e sterile ideato sul Sahara Marocchino a discapito di molti poveri innocenti che noi continueremo a provare a difendere.
Yassine Belkassem
Coordinatore Rete delle Associazioni della Comunità marocchina in Italia (RACMI)