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Virus Zika, al via monitoraggio della zanzara tigre in porti e aeroporti

Sassari_Izs Trappole zanzare_4
Sassari_Izs Trappole zanzare_4

L’Izs, in collaborazione con l’Usmaf, ha installato alcune trappole entomologiche per la cattura dell’insetto nelle aree di frontiera del Nord Sardegna.

SASSARI 10 maggio 2016 – Un’azione di monitoraggio, di prevenzione e di controllo del virus Zika nelle aree di frontiera, così da essere pronti all’adozione di misure adeguate a fronteggiarne un possibile ingresso nell’isola e a ridurre il rischio di trasmissione. È quanto sta portando avanti l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna grazie alla collaborazione avviata a marzo con l’Autorità sanitaria di frontiera per il Nord Sardegna, che ha consentito di installare alcune trappole entomologiche nei porti e aeroporti del Nord Sardegna.

L’obiettivo è quello di catturare l’insetto vettore e, attraverso test di analisi biomolecolare, verificare la presenza del virus nell’insetto. In questa prima fase di sorveglianza sono stati scelti l’aeroporto militare e civile di Alghero, i porti di Porto Torres, Santa Teresa Gallura e Olbia quindi l’aeroporto di Olbia, aviazione commerciale e aviazione generale. In quest’ambito, a essere protagonista con l’Izs e competente a identificare le “zone sensibili” è l’Unità territoriale di sanità marittima aerea di Porto Torres, che dipende dall’Usmaf di Napoli.

È in corso l’azione di estensione dell’attività ai porti e aeroporti del Sud dell’Isola. Il monitoraggio durerà da maggio sino alla fine di ottobre, poi si valuterà, in base ai risultati ottenuti, la modalità di prosecuzione del lavoro intrapreso.

Il virus Zika, arbovirus della famiglia Flaviviridae, è trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti la cui presenza non è mai stata segnalata in Sardegna. Nell’isola tuttavia è presente una specie con caratteristiche molto simili, Aedes albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, anch’essa ritenuta potenziale vettore del virus, oltre che di West Nile, Chikungunya e Dengue, che causano le corrispettive zoonosi.

«Parliamo di malattie “emergenti” – afferma il direttore generale dell’Izs Alberto Laddomada – perché si stanno diffondendo sempre più virus che sono il risultato delle modifiche dell’ecosistema. Inoltre, al giorno d’oggi, si viaggia con maggiore facilità, per cui non è raro che alcuni di questi virus possano essere importati nel nostro Paese. Non si dimentichi, poi, il fatto che alcuni insetti possono anche essere trasportati attraverso gli scambi commerciali di merci».

Da qui la necessità di attivare un’attività di sorveglianza entomologica per conoscere la densità di popolazione delle zanzare tigre.

A dire il vero l’istituto di via Duca degli Abruzzi, con il Servizio entomologico e in collaborazione con il laboratorio di Virologia, ha già da tempo attivato un sistema collaudato per monitorare la zanzara tigre in area urbana, con costi limitati. Sono, infatti, dodici le trappole entomologiche per la cattura di insetti del genere Aedes situate tra Cagliari, Oristano, Tortolì, Nuoro, Olbia, Sassari e Alghero. L’Izs, a partire dalla comparsa della blue tongue nell’isola ad agosto del 2000, e ancora prima nell’azione di prevenzione della leishmaniosi umana, è sempre stato in prima linea con i suoi operatori che negli anni hanno acquisito un alto grado di professionalità.

«L’intento – spiega Giuseppe Satta, responsabile del Servizio entomologico dell’Izs – è verificare costantemente, soprattutto nei mesi di massima diffusione, la presenza, la distribuzione e l’abbondanza stagionale dell’insetto potenziale vettore. Perché è sempre meglio avviare un’azione di prevenzione, tutela e di educazione sanitaria piuttosto che doversi difendere dal virus». Al momento, non è stata riscontrata alcuna presenza del virus Zika.

L’attività intrapresa, unica attualmente in Italia, viene svolta anche grazie alla disponibilità dell’Unità territoriale di sanità marittima aerea di Porto Torres, diretta da Antonio Collovà, delle autorità portuali e aeroportuali, delle Asl, del Corpo dei vigili del fuoco, del personale delle Provincie che garantiscono il puntuale flusso dei campioni ai laboratori.

Scheda

La febbre da virus Zika è una malattia virale acuta trasmessa da zanzare appartenenti al genere Aedes

La zanzara Aedes albopictus è più comunemente nota col nome di “zanzara tigre” ed è la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya. Il virus è molto simile a quelli della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite giapponese e del Nilo occidentale.
È stato isolato nel 1947 nelle foreste di Zika (Uganda), in una scimmia Rhesus durante uno studio sulla trasmissione della febbre gialla. Dal 2015 un’epidemia di virus Zika si sta diffondendo nelle Americhe, Africa (Capo Verde) e Estremo oriente. Le manifestazioni cliniche della malattia sono in genere simili a quelle di dengue e chikungunya. Si tratta di sintomi lievi come febbricola, malessere, eruzioni cutanee (soprattutto maculo-papulari), congiuntivite, mal di testa, dolori articolari e muscolari, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara infetta (vettore) e possono durare da 2 a 7 giorni. Non tutte le persone infette presentano sintomatologia clinica.

Al momento non è disponibile nessun vaccino contro il virus Zika. Per questo l’unico modo per prevenire l’infezione è evitare di essere punti dalle zanzare.

In Italia, la diffusione del virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del ministero della Salute “Sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi e valutazione del rischio di trasmissione in Italia – 2015”.

In base alle crescenti evidenze scaturite dalle ricerche preliminari, esiste consenso scientifico che il virus Zika sia una causa di microcefalia e sindrome di Guillain-Barré.
Mentre all’interno di una rigoroso schema di ricerca continuano gli sforzi per rafforzare e raffinare il collegamento esistente fra virus Zika e una gamma di disordini neurologici, un numero di recenti studi di casi, così come un limitato numero di studi caso-controllo e studi di coorte, supportano la conclusione che esiste un’associazione fra Zika e microcefalia e sindrome di Guillain-Barré.

(fonte: Ministero della Salute – www.salute.gov.it

 

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