“Siciliana”, il nuovo album di Andrea Pozza, omaggio ai compositori pianisti della grande storia del jazz
“Siciliana” è il nuovo album di Andrea Pozza pubblicato a gennaio 2016 per l’etichetta l’ingleseTrio Records e realizzato in trio con Andy Cleyndert al contrabbasso e Mark Taylor alla batteria, due tra i più importanti e quotati musicisti della scena jazzistica inglese ed americana. I tre musicisti collaborano assieme in Inghilterra da oltre 5 anni e si sono esibiti nei più importanti teatri e club londinesi – dal Ronnie Scott’s, al “606”, al Bull’ s Head e molti altri ancora. Per la prima volta hanno deciso di registrare e pubblicare un album dopo i successi ottenuti durante i loro tour nel Regno Unito e in Italia.
L’album comprende undici tracce: «Abbiamo scelto il repertorio – racconta Andrea Pozza –pensando ai pianisti-compositori che amiamo in modo particolare. Per la sua bellezza ho scelto la“Siciliana” di Bach, che da il titolo al cd: una melodia che ogni compositore avrebbe voluto scrivere e che ho arrangiato in chiave jazz. Dopo questa incursione nella musica classica abbiamo arrangiato brani di grandi pianisti della storia del Jazz: “Bolivia” di Cedar Walton, a cui mi sento particolarmente legato avendolo suonato per tanti anni nel gruppo di Tullio Da Piscopo; “Quiet Now” di D. Zeitlin, reso celebre da Bill Evans, arrangiato per far risaltare le doti bassistiche di Andrew Cleyndert. Abbiamo cercato di spartirci le melodie per sfuggire per quanto possibile alla classica stesura da trio dove il piano espone la melodia e fa il primo assolo, cercando di dare eguale spazio anche a basso e batteria. Un altro brano esposto dal contrabbasso di Andrew Cleyndert è “Dat There” di Bobby Timmons, mentre “My One And Only Love” è classicamente esposto in piano solo prima dell’ entrata di basso e batteria. Nonostante manchino inevitabilmente tanti maestri del pianoforte jazz – Andrea Pozza è un fiume in piena e racconta – non potevamo escludere Billy Strayhorn, né la sua “Isfahan”; Bud Powell, del quale suoniamo “Celia”, brano sulla struttura rhythm changes; e di Thelonius Monk, del quale abbiamo scelto “We See”, brano che non si ascolta sovente, ma intrinsecamente pieno di swing. Tra i grandi compositori dei giorni nostri abbiamo scelto Chick Corea del quale proponiamo “Windows” con un particolare arrangiamento di Andrew Cleyndert con cambi di tempo e di tonalità. Compaiono infine, – conclude Andrea Pozza – anche due mie composizioni: “Fleeting Visions”, che avevo inciso nel mio primo cd in trio e che già da un po’ avevo voglia di risuonare e “Tango For Sebastian”, brano dedicato a Bach e costruito sulla struttura armonica del tema della Variazioni Goldberg in tonalità minore».
Andrea Pozza ha una solida carriera nazionale ed internazionale che lo ha visto protagonista in Estremo Oriente, in America ed in Europa. Pianista genovese è attualmente riconosciuto dalla critica e dal pubblico come una delle personalità più rappresentative in ambito jazz attualmente in circolazione. Musicista eclettico capace di affrontare con grande disinvoltura qualsiasi repertorio, è sia leader carismatico sia partner ideale per grandi artisti che trovano in lui empatia e innato interplay. Andrea Pozza ha debuttato a soli 13 anni e da allora si è esibito al fianco di alcuni “mostri sacri” della storia del jazz: Harry “Sweet” Edison, Bobby Durham, Chet Baker, Al Grey, George Coleman, Charlie Mariano, Lee Konitz, Sal Nistico, Massimo Urbani, Luciano Milanese e molti altri ancora. Intensa la sua attività concertistica che lo porta costantemente in tour in Italia e in Europa, dalla Gran Bretagna alla Svizzera, dalla Germania al Portogallo, alla guida delle formazioni a suo nome. Pozza collabora stabilmente, tra gli altri, con Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Scott Hamilton, Steve Grossman, Tullio DePiscopo, Dado Moroni, Ferenc Nemeth, Bob Sheppard, Antony Pinciotti, Furio Di Castri e tanti altri. Andrea Pozza è inoltre protagonista di numerosi progetti discografici a suo nome. Gli album più recenti sono “I Could Write a Book” (Gennaio 2014) e “Who cares?” (Dicembre 2014) in super audio cd e vinile, in duo con Scott Hamilton, sassofonista americano, di una straordinaria eleganza, noto per il suo impeccabile fraseggio e innata dolcezza; e “A Jellyfish From The Bosphorus” (ABEAT REC, 2013) inciso tra l’Italia ed il Regno Unito in trio con Aldo Zunino al contrabbasso e Shane Forbes alla batteria. Del 2011 è invece il suo esordio discografico con l’Andrea Pozza European Quintet, intitolato “Gull’s Flight”(ABEAT REC, 2011) e che coinvolge i musicisti inglesi, Christian Brewer al sax alto e Shane Forbes alla batteria, e gli olandesi Dick DeGraaf al sax tenore e soprano e Jos Machtel al contrabbasso. Il quintetto, ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica.
Andrew Cleyndert. Appassionato di musica da sempre, dopo aver suonato diversi strumenti, si avvicina in giovane età al jazz e allo studio del contrabbasso e grazie alle sue impressionanti doti artistiche calca molto presto le scene musicali jazzistiche inglesi. Il suo precoce talento lo porta immediatamente alla ribalta delle più quotate formazioni inglesi e non solo, molti infatti i “mostri sacri” americani che lo ingaggiano per le proprie tournée, tra questi Art Farmer, Teddy Edwards, Red Rodney etc. Andrew Cleyndert ha fatto parte del Ronnie Scott Sextet che gli ha dato l’opportunità di accompagnare artisti internazionali del calibro di George Coleman e James Moody, in una lunga tournée mondiale con Ronnie Scott.
Negli anni ’90, Cleyndert entra in società con Stan Tracey, “Il Padrino del Jazz Britannico” con il quale fonda l’etichetta discografica Trio Records e con la quale pubblica una quarantina di album, che vede protagonisti, per la maggior parte noti musicisti tra cui Gene Harris, Junior Mance, Benny Green etc. Intensa la sua attività live che lo porta tuttora ad esibirsi in festival in tutto il mondo.
La lista di artisti con la quale Mark Taylor ha lavorato nel corso della sua carriera riunisce le personalità più in vista del panorama jazz di tutti i tempi e copre un ampio range di stili che vanno dal Dixieland al Mainstream, al Be-Bop e molto altro. Mark Taylor ha suonato in oltre settantacinque album uno dei quali gli è valso nel 2001 la nomination al Grammy: si tratta dell’album edito da Blue Note Records con il leggendario pianista, cantante e compositore Mose Allison intitolato “The Mose Chronicles” Volume 1. Intensa la sua attività concertistica che lo ha portato a suonare in tutta America da Nord a Sud, in Europa, in Medio Oriente e in Asia con i più importanti artisti jazz a livello mondiale. Mark Taylor ha inoltre fatto parte del Trio e del Quartetto di Monty Alexander dal 1999 al 2004. Dal 1982 è membro del trio di Lew Tabackin, sassofonista tenore e flautista ed è membro del Toshiko Akiyoshi Trio dal 2003.
Tracks:
01 Bolivia…Cedar Walton…5.17
02 Siciliana…J.S. Bach…4.39
03 We See…Thelonious Monk…4.42
04 My One And Only Love…Guy Wood…6.02
05 Dat Dere…Bobby Timmons…4.29
06 Fleeting Visions…Andrea Pozza…4.44
07 Windows…Chick Corea…3.43
08 Quiet Now…Denny Zeitlin…4.23
09 Isfahan…Billy Strayhorn…5.22
10 Tango For Sebastion…Andrea Pozza…5.46
11 Celia…Bud Powell…6.34
Credits
Recorded at Red Gables Studio, London 27 May 2015.
Studio engineering by Richard Hammett.
Mixed and mastered at Braemar Heights by Andrew Cleyndert