La cucina ciociara: tradizione e genuinità
La cucina ciociara trae la sua ispirazione dalle tipiche attività di agricoltura e pastorizia svolte dagli abitanti di questa splendida località del Lazio Meridionale e per tale motivo i suoi tratti più distintivi sono la genuinità e la semplicità.
Le “erue pazze”, nome dato dalla gente del luogo alle erbe spontanee, come ad esempio la pratolina, il tarassaco, la cicoria e molte altre sono la prima scelta per insaporire e dare un tocco speciale alle pietanze, ma anche i prodotti dell’orto, tra cui spicca l’eccelenza del peperone cornetto di Portocervo DOP e dell’aglio rosso di Castellieri, sono i protagonisti di numerose ricette dal sapore contadino.
Uno dei maggiori punti di forza della cucina della Ciociaria, quella autentica è apprezzabile in Agriturismo Frosinone, è dato quindi dai suoi ingredienti garantiti dalle ottime risorse agricole e di allevamento diffuse su tutto il suo territorio che inoltre regala ai suoi ospiti e abitanti prelibati tartufi che arricchiscono con il loro pregio i piatti più tipici.
Tra le specialità la pasta fatta a mano, uno degli elementi che non possono mancare su una splendida tavola ciociara imbandita, soprattutto i “fini fini” o “maccaruni” che rappresentano una delle più antiche ricette di tutto il Lazio Meridionale e il cui segreto ancora si tramanda alle nuove generazioni.
Questa pasta, la cui peculiarità è il taglio sottile, viene spesso servita con il tipico ragù a base di pollo, lardo e prosciutto con l’aggiunta finale di una spolverata di pecorino.
Tra le curiosità della cucina ciociara la storia dei famosi “strozzapreti”, tipo di pasta che trae la sua denominazione dall’odio contro le continue restrizioni che la Chiesa imponeva nelle zone del frusinate e che induceva le donne ad augurare che “i preti si strozzassero” con la pasta da loro preparata con tanta cura e dedizione.
Sono ottime anche le zuppe, le minestre e i brodi spesso a base di cereali o legumi.
Tra le ricette più servite in tavola la “minestra revotata” o ” minestra a pane sotto”, un piatto povero legato alla tradizione contadina, dal gusto semplice e appetitoso, con pane, verdure locali, fagioli e olio extravergine.
Di quest’ultimo vi è un’abbondante produzione di alta qualità grazie al clima temperato e alla conformazione montuosa e collinare del territorio che favorisce anche la viticultura.
Per quanto riguarda i secondi è molto usata la carne di agnello, la si trova nei piatti più tipici come il garofolato, una ricetta che risale alla metà dell’800 che consiste appunto in tocchetti di agnello insaporiti con chiodi di garofano e rosolati nell’olio aromatizzato con aglio, cipolla, prezzemolo, sedano, timo, rosmarino e peperoncino il tutto sfumato con dell’ottimo vino e cotto nel pomodoro.
Di origini molto antiche è anche l’abbuoto o abbuticchio, si tratta di una sorta di salsiccia sempre a base di agnello condito con diversi aromi come aglio, prezzemolo e peperoncino e in seguito cotto e rosolato in padella con acque e vino bianco.
La carne suina viene invece impiegata, ad esempio, per le coppiette ciociare ( un tempo a base di carne equina), un “salume” insaporito con sale e spezie e fatto stagionare in fili di canapa per circa due mesi.
Famosa anche la cosiddetta “zazzicchia”, una salsiccia preparata con la spalla, la pancetta, il prosciutto e vari aromi tra cui spiccano il finocchietto selvatico, la scorza d’arancia, l’aglio e il peperoncino.
Risulta evidente che nelle preparazione degli insaccati è molto diffuso l’utilizzo di erbe aromatiche anche di provenienza selvatica.
Ad accompagnare le squisite pietanze non può mancare il rustico pane di questa zona, le cui origini sono molto antiche e per tale motivo ancora si predilige la lievitazione naturale e la cottura a legna.
Da non scordare la passione dedicata alla pastorizia in questo territorio che porta sulla sua tavola numerosi e gustosi prodotti caseari dai sapori unici frutto di allevamenti distribuiti in diversi ambienti naturalistici che offrono un’alimentazione varia e sana ai capi ovini e bovini.
Ottime la mozzarella e la ricotta di bufala e il rinomato Fior di Latte Meridionale prodotto con il latte vaccino.
Altri latticino della tradizione sono il pecorino, la marzolina data dal latte di capra, il grancacio, il caciocavallo, il conciato e la scamorza.
A completare il pasto non possono mancare i dolci tipicamente “caserecci”come la torta di ricotta, il panpepato, gli amaretti e molte altre delizie per il palato.