Decretati i cinque finalisti della I edizione del Premio Letterario “FONDAZIONE MEGAMARK Incontri di Dialoghi”
Al vincitore, premiato il 23 settembre nell’ambito delle manifestazioni dei Dialoghi di Trani, 5.000 euro.
Menzione speciale della giuria al romanzo di Alì Ehsani – fuggito dall’Afghanistan quando aveva otto anni e arrivato in Italia dopo un viaggio di cinque anni – che sarà distribuito in 200 scuole superiori pugliesi
Bari, 25 luglio 2016 – Sono stati decretati i cinque romanzi finalisti della I edizione del Premio Letterario “Incontri di Dialoghi” promosso dalla Fondazione Megamark di Trani aperto alle opere prime di narrativa italiana.
I romanzi finalisti sono ‘L’ultima famiglia felice’ di Simone Giorgi di Roma (Ed. EINAUDI), ‘Maria di Isili’ di Cristian Mannu di Cagliari (Ed. GIUNTI), ‘Mio fratello rincorre i dinosauri’ di Giacomo Mazzariol di Castelfranco Veneto (TV) (Ed. EINAUDI), ‘Il cinghiale che uccise Liberty Valance’ di Giordano Meacci di Roma (Ed. MINIMUM FAX) e ‘Il ladro di nebbia’ di Lavinia Petti di Napoli (Ed. LONGANESI).
A determinare la short list tra i 28 romanzi pervenuti da tutta Italia la giuria composta da cinque personalità del mondo della cultura e dell’informazione del territorio, riunitasi stamane: Mario Desiati, finalista del premio Strega nel 2011, la direttora di Ilikepuglia.it Annamaria Ferretti, il professore ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Bari Pasquale Guaragnella, il caporedattore ‘Cultura e spettacoli’ Gazzetta del Mezzogiorno Oscar Iarussi e il caporedattore TGR Puglia Attilio Romita.
I cinque romanzi passano adesso al vaglio della giuria di 40 lettori che, attraverso il proprio giudizio, decreteranno il vincitore del Premio che si aggiudicherà i 5.000 euro stanziati dalla Fondazione Megamark.
Menzione speciale della giuria al toccante romanzo ‘Stanotte guardiamo le stelle’ (Ed. Feltrinelli) di Alì Ehsani, fuggito dalla guerra in Afghanistan quando aveva otto anni e arrivato in Italia dopo un arduo e coraggioso viaggio durato cinque anni attraverso Pakistan, Iran, Turchia e Grecia. La Fondazione Megamark donerà 200 copie del libro di Ehsani all’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia affinché sia distribuito nelle scuole superiori della regione.
Il Premio ‘Incontri di dialoghi’, promosso per contribuire alla crescita culturale e sociale dei territori in cui opera il Gruppo Megamark, vivrà l’ultimo atto il prossimo 23 settembre, nel corso degli eventi de I Dialoghi di Trani, quando sarà proclamato il vincitore.
«Con questo Premio – dichiara il Cav. Giovanni Pomarico, presidente della Fondazione Megamark – abbiamo realizzato un sogno che avevamo nel cassetto da tempo: accompagnare l’entusiasmo di scrittori esordienti e, per quanto concerne i cinque bravissimi finalisti, gratificarli e motivarli affinché proseguano il loro impegno letterario esprimendo il grande talento dimostrato. Visti i lusinghieri risultati della prima edizione siamo confidenti che il nostro Premio possa divenire un appuntamento fisso dei Dialoghi di Trani».
«Ringraziamo la Fondazione Megamark – dichiara Lucia Perrone Capano, presidente dell’associazione organizzatrice dei Dialoghi di Trani ‘La Maria del porto’ – che con questo premio arricchisce i Dialoghi di un importante evento di promozione della lettura, obiettivo che i Dialoghi perseguono da sempre con un’attività che coinvolge scuole, università, istituzioni e un pubblico sempre più ampio e partecipe. La presenza della giuria dei lettori va proprio in questa direzione».
Tutti i progetti della Fondazione Megamark sono sostenuti dai supermercati DOK, A&O e Famila dell’omonimo gruppo pugliese. La Fondazione Megamark è la onlus costituita nel 2000 dall’omonimo Gruppo, realtà leader del sud Italia nella distribuzione organizzata con oltre 400 punti vendita presenti in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria. Nel 2015 le vendite del Gruppo, che conta circa 2.600 dipendenti diretti, hanno superato il miliardo di euro. Attraverso la Fondazione, il Gruppo Megamark sostiene e promuove iniziative e progetti con l’obiettivo di contribuire alla crescita culturale e sociale dei territori in cui opera.