Mohammed VI chiede ai Marocchini all’estero vittime del terrorismo di unirsi contro il fanatismo.
Il Marocco ha festeggiato il 20 agosto il 63imo anniversario della “Rivoluzione del Re e del Popolo” avvenuta nel 1953 contro i colonialisti francesi che avevano esiliato il veterano della liberazione, il Re Mohamed V in Corsica poi in Madagascar.
In questa occasione, il Re Mohammed VI ha lanciato appello ai Marocchini all’estero vittime del terrorismo unirsi contro il fanatismo e l’estremismo, e a difendere la forma tollerante dell’Islam.
“Un fronte comune per contrastare il fanatismo” dei terroristi. È Re Mohammed VI in persona che lo chiede a gran voce, rivolgendosi in particolare a quei 5 milioni di marocchini che risiedono all’estero, perché diventino “paladini” dell’Islam e della tolleranza.
Il sovrano Amir Al Mouaminine ‘comandante dei credenti’: “Di fronte alla proliferazione di oscurantismi diffusi in nome della fede, ma del tutto lontani da essa, i credenti devono seguire i valori delle loro religioni e delle loro tradizioni secolari”. Il riferimento esplicito è all’assassino di padre Hamel, lo scorso 26 luglio, a Rouen, in Francia: “Una follia e crimine imperdonabile”.