Esponenti del Polisario indagati per traffico internazionale organizzato di droga
La Brigata Nazionale della Polizia Giudiziaria marocchina (BNPJ) ha aperto, ieri 01 settembre, un’indagine in seguito allo smantellamento di una rete di traffico internazionale di droga avente legami con persone originarie di Tindouf (Algeria), indica la Direzione Generale della Sicurezza Nazionale (DGSN).
Gli elementi preliminari dell’indagine rivelano che le Forze Armate Reali (FAR) dispiegate nel muro di sicurezza a 280 km Sud-Est di Boujdour, sono riuscite, dopo i tiri di fuoco d’intimidazione, a mettere in fallimento un’operazione di traffico di una grande quantità di droga, sottolineano la DGSN, precisando che quest’operazione ha portato all’arresto di 4 persone e di sequestro di circa 500 kg di droga (Chira).
Le indagini rilevano che gli imputati provengono dai campi di Tindouf (Algeria) ed hanno legami stretti con l’organizzazione “Polisario” e fra i quali appare Majidi Ida Ibrahim Hamim, figlio di Ida Ibrahim Hamim, ex-wali (governatore) del cosiddetto campo “Es-Smara” a Tindouf e l’attuale “ministro dello sviluppo” della sedicente “rasd”, aggiunge il comunicato.
Tutte le persone fermate, la droga e gli oggetti sequestrati sono stati messi a disposizione della BNPJ per approfondire l’indagine, determinare gli altri eventuali complici e smascherare tutte le ramificazioni ed i legami di questa banda criminale.
Non è la prima volta che esponenti del Polisario vengono presi in flagranza in atti illeciti, infatti, nel 27 agosto scorso è stato sequestrato una grande quantità di droghe, in una delle automobili delle milizie dei mercenari del Polisario a Guerguerate nelle frontiere tra Marocco e Mauritania. Invece nel febbraio scorso, una vasta operazione di sicurezza condotta in Mauritania aveva sequestrato una grande quantità di cocaina (2 tonnellate) a bordo di una nave nell’Oceano Atlantico e ha arrestato molti trafficanti fra cui membri del Polisario. Questa rete di narcotraffico serviva a fornire armi ed munizioni ai jihadisti d’AQMI e di altri gruppi armati in Mali e nella regione sub sahariana.
La NATO aveva rivelato che i campi di Tindouf, nel sud-ovest algerino, fanno parte delle zone di transito di traffico di armi. È anche uno degli itinerari privilegiati per i passeurs di cocaina proveniente dall’America latina.
Il Segretario generale dell’ONU ripete nei suoi rapporti presentati al Consiglio di Sicurezza che le zone Est e Sud fuori il muro di sicurezza marocchino confinate con Algeria (Tindouf) e Mauritania si considerano pericolosi per la presenza di bande di criminalità organizzata e di gruppi terroristici.
Tali zone sono sconsigliate di visite e di transito da tutti i governi del mondo compressa la Farnesina. Per molti osservatori tutta la zona desertica dal nord di Mauritania via Algeria e Sahel fino al Mar Rosso è considerata zona di traffico internazionale illecito e del terrorismo.