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Mamma e papà dimenticano il figlio neonato sul treno

neonato,bambinoDue genitori scendono dal treno ma la carrozzina con un bimbo di poche settimane è rimasta sul vagone che è partito.

 L’episodio rimarrà del resto a lungo anche nella memoria del personale del treno delle FFS. Due genitori impegnati a obliterare il biglietto del treno diretto da Berna a Bienne, hanno dimenticato dietro di sé una carrozzina con dentro il loro bimbo di solo poche settimane. Quello che un tranquillo viaggio di una famiglia svizzera si è trasformato per qualche ora in un vero incubo iniziato ieri alla stazione di Bienne.

L’insolito ritrovamento da parte del personale delle FFS è avvenuto mentre controllavano i biglietti; un passeggero li ha infatti chiamati dicendo di aver trovato una carrozzina. «Abbandonata in un angolo c’era una carrozzina con dentro un dolcissimo bambino», racconta A.B.*, uno dei controllori, a 20 Minuten. «Ci guardavamo increduli gli uni con gli altri», aggiunge. I genitori del piccolo non sarebbero però, a suo dire, degli snaturati: «La famiglia era salita sul treno a Lyss quando i due si sono resi conto di non aver obliterato la carta per più corse, spiega il portavoce delle ferrovie. Così sono scesi di nuovo precipitosamente dal treno».

L’epilogo è presto raccontato: le porte si sono chiuse, i genitori sono rimasti fuori, il bimbo dentro, il treno è partito. Sconcertati, i due si sono rivolti subito alle FFS e, poco dopo, la famiglia era già nuovamente riunita a Bienne. Anche se i viaggiatori si scordano di tutto sui mezzi di trasporto, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quella di trovare una carrozzina con un bambino non è mai capitata. Sicuramente i due neo genitori protagonisti di questa storia non dimenticheranno tanto facilmente la giornata di martedì.

Lecce, 8 settembre 2016                                                                                                                                                                                                  

Giovanni D’AGATA

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