FERVICREDO – Inaugurata una nuova sede piena di contenuti
Schio: “Un giorno importante, un punto di arrivo e di ripartenza. Abbiamo ottenuto molti risultati ma tanto ancora c’è da fare e noi saremo qui”
Dalle riunioni in pizzeria o nelle case dei ‘fondatori’ di quando è nata, nel lontano 1999, diciassette anni dopo Fervicredo ha una nuova casa che raccoglie, al momento, milleduecento famiglie italiane. Tutte unite dal lutto, dal dolore, dalla difficoltà. Ma, come insegna il Vangelo di Giovanni, il chicco di grano caduto morendo non rimane solo, ma produce molto frutto.
Proprio quel chicco di grano che sta nella spiga del logo del’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), come ha voluto evidenziare il cappellano che ieri ha benedetto la nuova sede della onlus, “e che ci ricorda – ha detto – un altissimo sacrificio che può e deve produrre molto frutto, esattamente come ha fatto Cristo, la cui morte è stata alla base dello sviluppo di una società migliore”.
Così il sacrificio non di rado estremo degli Appartenenti alle nostre Forze dell’Ordine può e deve produrre, tra i suoi frutti, maggior rispetto, maggior considerazione, maggior sostegno in chi rimane a mandare avanti la società; può e deve produrre la forza di andare avanti e di rivivere in chi ha perso i suoi affetti più grandi; può e deve produrre la buona volontà di chi ha deciso di lavorare per gli altri perché fervidamente crede nella solidarietà, come è accaduto quando è nata Fervicredo e come continua ad accadere ogni giorno dell’anno in cui essa svolge la sua attività.
“Questa che non è una semplice associazione – ha rimarcato il Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione -, ma è una vera e propria Istituzione perché esprime il più profondo senso civico nel proprio impegno per promuovere il ricordo e per dare concretezza alla gratitudine verso chi si è sacrificato per il bene collettivo. E grazie a Fervicredo siamo tutti qui attorno a un’idea che ci tiene uniti e coesi in difesa dei valori che ci rendono migliori. Lo dobbiamo alla memoria di chi è morto in difesa di quei valori”.
Valori che i fondatori prima e tutti i volontari di Fervicredo poi hanno come stella polare in quello che è “un lavoro fatto principalmente con il cuore”, ha commentato nel suo saluto il Questore di Venezia, Angelo Sanna, ma di cui non si potrebbe fare a meno perché “se c’è una cosa indispensabile è il sentimento di vicinanza e gratitudine verso chi opera ogni giorno per la nostra sicurezza” gli ha fatto eco Simone Venturini, Assessore alla Coesione Sociale, Sviluppo Economico del territorio e Infrastrutture del Comune.
E quello di Fervicredo è un lavoro che ha contribuito a cambiare le cose, come ha voluto sottolineare il Presidente della Municipalità, Gianfranco Bettin, da sempre sostenitore prezioso della onlus e collaboratore dei suoi amici e volontari, perché “con Fervicredo è finito il tempo in cui avevano voce solo i carnefici e non le vittime. La strada percorsa insieme – ha ricordato – ha portato a risultati preziosi perché ha profondamente modificato il modo stesso di affrontare il dolore e il lutto. L’attività di Fervicredo di sostegno, ascolto, aiuto, non solo ha avuto un forte valore ‘terapeutico’ per le Vittime del Dovere e i loro Familiari, ma poi è andata anche oltre, assumendo un grande valore civile allorchè si è lavorato in vista di importanti cambiamenti istituzionali che sono arrivati anche e soprattutto grazie a questo importante interlocutore che si è fatto portavoce e difensore dei diritti non ancora riconosciuti o inattuati delle Vittime”.
Risultati importanti e significativi, proprio come il traguardo di questa nuova sede per una “famiglia” che ha bisogno di poter dare calore, riservatezza e intimità a chi ne ha bisogno, inaugurata ieri di fronte a una folla di amici e sostenitori ed a tutti i vertici delle Autorità civili, militari e religiose. “Un giornata indimenticabile – ha detto un emozionato Mirko Schio, Presidente di Fervicredo -. Un punto di arrivo ma, allo stesso tempo, di partenza. Abbiamo aperto le porte di una nuova casa ancora più grande con l’amore di poter accogliere sempre più amici cui stare vicino, ma allo stesso tempo con il rammarico e la tristezza di sapere che ciò significa che sono sempre di più le Vittime del Dovere che pagano un prezzo altissimo per la sicurezza degli altri. Per loro facciamo tutto quello che possiamo, certi comunque che la cosa più importante sia stargli vicino, non solo aiutandole nei percorsi tortuosi della burocrazia e delle normative ma, principalmente, portando loro una parola di conforto. Da quando Fervicredo è nata, dal ‘99 ad oggi, molto è stato fatto, e l’attenzione delle Istituzioni dobbiamo dire che è aumentata sensibilmente. Però purtroppo ancora molto c’è da fare, ed ecco perché questo giorno per noi è una ‘ripartenza’, alla ricerca di altri indispensabili risultati. E quando dico noi intendo tutta la grande famiglia di Fervicredo, fatta non solo da molti appartenenti o ex appartenenti alle varie Forze di Polizia o dei Vigli del Fuoco, ma anche da molti altri amici, molte persone ‘comuni’, e poi professionisti, medici, avvocati, giornalisti, commercialisti e politici, tutti accomunati dal valore della solidarietà e spinti dalla volontà di adoperarsi e dedicarsi con serietà per i tanti Servitori dello Stato feriti o caduti nell’adempimento del Dovere e per le loro Famiglie, condividendo con noi non soltanto l’impegno ma anche il peso della sofferenza e del dolore. Abbiamo dedicato la nostra nuova casa proprio a questa grande famiglia, con il pensiero rivolto sempre verso tutti quei genitori, fratelli, mariti, mogli e figli che non sono più tra noi ma che ci accompagnano la lassù ogni momento di ogni nostro giorno, e che rappresentano la nostra forza e, al tempo stesso, la nostra speranza nella vita che continua”.
Una speranza e una forza perfettamente incarnati nel viso dolce di Omar, 20 anni, occhi grandi pieni di luce e divisa della Polizia di Stato sulle spalle erette. Il più giovane iscritto di Fervicredo: Omar è un informatico in servizio alla Questura di Treviso, nipote di un Carabiniere e figlio di un Carabiniere, entrato in Polizia proprio grazie alle norme a tutela dei figli delle Vittime del Dovere perché il padre, Mauro Trapani, è stato gravemente ferito in un conflitto a fuoco.
E non poteva esserci mano più adatta a tagliare quel nastro tricolore per aprire a tutti le porte della nuova sede di Fervicredo, lasciando sciamare al suo interno quell’affetto e quel calore che hanno trasformato una semplice abitazione fatta di mura linde e curate in una vera casa.