Grandi quantità di rifiuti di plastica navigano nei nostri mari creando gravi danni ambientali che possono avere importanti conseguenze sulla salute umana. Col passare del tempo la plastica si trasforma in tanti piccoli pezzi che entrano nella catena alimentare arrivano poi sulle nostre tavole
Il rapporto di Greenpeace
L’ecosistema marino è compromesso dalla grande quantità di plastica che, ogni anno, finisce in mare. Le conseguenze sull’ambiente e sulla salute dell’uomo sono state evidenziate dalla ricerca di Greenpeace intitolata La plastica nel piatto, dal pesce ai frutti di mare. Lo studio rivela che la plastica, in seguito al passare del tempo, si frantuma in pezzi di piccole dimensioni che vengono ingeriti da pesci e molluschi, contaminando la catena alimentare. Le micro particelle della plastica possono arrivare nei nostri piatti attraverso molluschi, frutti di mare ed altri pesci. La plastica e le sue componenti possono avere delle ripercussioni non soltanto sul mare e gli organismi acquatici ma anche sull’uomo, anche se le ricerche scientifiche in merito sono ancora poco approfondite. Secondo le più recenti stime, ogni anno, sono ben otto i quintali di plastica che finiscono nei mari di tutto il mondo. Il rapporto, inoltre, evidenzia che la plastica può rilasciare o assorbire sostanze potenzialmente pericolose che inquinano tutta la catena alimentare.
La proposta di Greenpeace per arginare il problema è chiedere che venga bandita la produzione di microsfere di plastica, largamente impiegate in svariati settori, come quello cosmetico.
L’inquinamento del mare
Il problema delle grandi quantità di plastica presente nei nostri mari si è evidenziato sin dagli anni 1960. Da allora in poi il processo si è intensificato fino a diventare un problema di rilevanza internazionale. Contribuire a proteggere il mare, oltre ad essere un dovere di tutti i Paesi, è un impegno possibile per tutti. A casa è indispensabile separare tutto ciò che non serve più, seguendo sempre le indicazioni del proprio Comune; invece, bisogna abbandonare l’abitudine scorretta di buttare i rifiuti nelle discariche non autorizzate anche per non andare in contro a pesanti sanzioni.
L’inquinamento del mare è causato non soltanto dalla plastica e dalle microplastiche ma anche da altri prodotti e da scarichi non controllati. Intervenire sulla depurazione delle acque e sullo smaltimento dei rifiuti è fondamentale per preservare l’ambiente ed evitare danni alla salute umana.