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Inquinano e hanno più di 25 anni: troppo vecchi i pullman delle FSE

download (1)Avvelenano le nostre città

Nel Salento circolano delle vere bombe ecologiche, montate su ruote e telaio. Sono gli autobus di trasporto pubblico locale delle FSE, vecchi e inquinanti. Alcuni hanno quasi trent’anni e sono responsabili dell’emissione del 2,5 per cento delle polveri sottili che respiriamo nelle città. In più, scaricano nell’aria oltre il 19 per cento del monossido di azoto, sostanza responsabile dell’aggravamento delle crisi di asma e componente di quel pacchetto di agenti che provocano il buco nell’ozono. Il parco autobus delle FSE di proprietà della Regione Puglia andrebbe rinnovato. Inquinano, perché viaggiano tutti a gasolio, non sono automatizzati per la salita dei disabili e alcuni di essi sono stati immatricolati addirittura 28 anni fa rientrando nella categoria Euro1, la più pericolosa che ci sia per le emissioni in atmosfera. Insomma non potrebbero circolare all’interno delle nostre città. La situazione salentina, comunque, non è delle peggiori: in Italia mediamente il 46 per cento dei mezzi in circolazione ha più di 18 anni generando polveri sottili e scaricando in aria monossido di azoto responsabile di asme e problemi respiratori.

Pullman fuorilegge, insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questi vecchi autobus di città, vere e proprie “bombe ecologiche” che ogni giorno portano le persone al lavoro o gli studenti a scuola, che andrebbero fermati. Per questo, servirebbero investimenti ma da anni questa politica non si fa più. La Regione, che a quanto pare non ha risorse sufficienti per lanciare una campagna massiccia di sostituzione dei pullman vecchi, quelli con omologazione Euro I ed Euro II, lasciando in circolazione questi vecchi bus, ha deciso di mettere da parte, per il momento, il problema smog.

Lecce, 04 novembre 2016                                                                                                                                                                                                  

Giovanni D’AGATA

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