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Giovedì Imperia ricorda Ligustro

Ligustro+oneglia+a+tinte+pesanti
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Si svolgerà giovedì ad Imperia la giornata intitolata: “ Il ricercatore di arcobaleni” e dedicata al celebre artista Ligustro.

A partire dalle ore 10, e fino alle 17, alla Biblioteca “Leonardo Lagorio” in piazza De Amicis inizieranno le visite guidate alla Sala Ligustro. Alle ore 17 nella Sala convegni si terrà il ricordo del maestro con una serie di interventi il primo dei quali sarà tenuto da Francesco Berio, figlio dell’artista, che illustrerà come le opere di Ligustro hanno contribuito attivamente ai festeggiamenti per il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone. Seguiranno gli interventi di Hellory, Fulvio Ioan, Umberto Padovani e Monica Ramò. Nel corso della giornata dedicata al maestro verranno esposte opere originali di Ligustro e dei suoi allievi. Alle 15 verrà aperta anche la mostra degli origami di Franco Pavarin e sarà presentato il suo libro “Manuale dell’architetto origamista”.

Giovanni Berio, che è mancato l’ 11 dicembre 2015, ad Imperia, a 91 anni, hadonato alla Biblioteca del Comune di Imperia la sua preziosa collezione di oltre quattro mila legni incisi e di più di duemila libri d’ arte. Artista di fama mondiale, autodidatta prodigioso, era concosciuto da tutti con lo pseudonimo di Ligustro. Considerato uno dei più noti artisti italiani al mondo, viveva e lavorava instancabilmente ad Imperia, dove era nato nel 1924. Dal 1986 si era dedicato esclusivamente allo studio e alla pratica della xilografia policroma giapponese e delle sue tecniche “Nishiki-E” in uso nel Periodo Edo, con la quale realizzava bellissimi esemplari stampati a mano con antichi metodi artigianali su preziose carte prodotte ancora oggi in Giappone. “Ligustro – spiega Armando D’Amaro editor e collezionista- era considerato il più grande incisore vivente di xilografie policrome secondo la tecnica giapponese. Le sue opere sono un vero tripudio di colori. La sua capacità più grande era quella di sapere trasmettere, con serenità e saggezza, una cultura antica così lontana da noi. Insomma è riuscito davvero a trovare un equilibrio ideale tra Oriente ed Occidente”. Ligustro era maestro nella tecnica Ukiyo-e, fiorita in Giappone dal 1600 al 1800, e recepita anche in occidente, specie a livello figurativo e iconografico dall’ impressionismo al liberty. In Giappone era una lavorazione collettiva che, dal disegno all’ incisione del legno e alla colorazione realizzava stupende stampe policrome. Ligustro l’ aveva riformata modificando tecnica e strumenti, trovato materiali nuovi. Era considerato dagli stessi giapponesi il massimo Maestro in questo particolare genere di stampa, in grado di realizzare opere con una gamma infinita di colori. Ligustro realizzava pochissime tirature delle sue opere, spesso solo quattro, che non vendeva e teneva per sé ed i suoi figli, essendo completamente disinteressato al denaro. “ Del resto- ci ha spiegato il figlio Francesco- a quale prezzo avrebbe dovuto vendere opere tenendo conto dei mesi di lavoro che ciascuna di queste richiedeva. E’ stato un grande artista ed un grande uomo. I temi che più gli interessavano erano la luce, la vita, la felicità, l’amicizia, la famiglia e la sua armonia, l’educazione e la cultura, la natura e la bellezza femminile”. Il patrimonio culturale ed artistico che Ligustro ha lasciato non è andato perduto. La famiglia Berio ed il grande e generoso maestro infatti, donandolo alla biblioteca civica imperiese, lo hanno messo a disposizione dei giovani, degli studenti, degli studiosi e dei ricercatori.

CLAUDIO ALMANZI

 

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