Comunicati Stampa

ARTE E CULTURA, LA RINASCITA DE “LE ROCCE” DI TAORMINA

img_0214ANTONIO PRESTI: «CONSEGNEREMO LE ROCCE DI TAORMINA ALLA SOCIETÀ CIVILE»

TAORMINA – Occhi innocenti di bambini che guardano l’orizzonte del futuro; chicchi di melograno a rappresentare la pienezza della vita, l’energia e la rinascita, unite dal filo conduttore del sacrificio; e le tartarughe, simbolo di tenacia, immortalità, radicamento e simbiosi con la Madre Terra. Così il mecenate Antonio Presti ha portato a battesimo uno dei luoghi più affascinanti della nostra terra, «profanati da un popolo, quello siciliano, che non ha saputo porre fine allo scempio e all’abbandono».

Dopo oltre 50 anni “Le Rocce di Mazzarò” vengono riconsegnate ai cittadini, massacrate dalla noncuranza e violentate dal tempo: 25 casette diroccate e disseminate tra rifiuti, lamiere, frammenti di vetro a recidere la memoria che conserva ancora l’eco della “dolce vita” che fu. Questa mattina (martedì 13 dicembre) una conferenza stampa per presentarlo ai giornalisti, così come si trova oggi – sospeso tra la natura e il mare – e per raccontare le “visioni” di un sogno che, vista la comunione d’intenti di tutti gli interlocutori istituzionali, potrebbe a breve diventare un museo all’aperto che si offre ai cittadini, ai turisti, a tutti coloro che amano Taormina e il suo profumo…

 

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