La mostra, messa in scena dall’ensemble crossmediale “Il luogo in buio”, è promossa dalla Pro Loco Castellammare di Stabia. Presentata lo scorso martedì 20 dicembre in conferenza stampa, rappresenta una piccola anticipazione di “Dell’impossibilità di dire che Rosencrantz & Guildenstern sono morti” di Cristian Izzo, tratto dall’Amleto di William Shakespeare il cui debutto internazionale si è tenuto lo scorso giugno presso la “Janaceck Academy” di Brno, Repubblica Ceca, e che avrà la prima italiana il 7 e 8 gennaio prossimi al “Teatro Animazione Visioni” di Frattamaggiore (Na).
“Si tratta di una mostra performativa microscopico-universale che prende in disamina uno dei nostri ultimi lavori, concepito e prodotto già per un pubblico internazionale, commenta Cristian Izzo che aggiunge, il percorso è scomposto nel lavoro di ri-allestimento/ri- elaborazione e poi rimesso in discussione con l’inserimento in scena di un nuovo elemento. Siamo molto grati a Coucou Selavy – continua ancora l’attore – che ha voluto introdurre con un bellissimo scritto il nostro “Amleto”. Coucou, continua ancora Cristian Izzo, è tra gli artisti forse ancora poco noti in Italia ma al tempo stesso tra i più importanti e originali del panorama teatrale odierno e la sua stima ed interesse per il nostro lavoro, conclude, nonché l’amicizia e la sintonia nata rintracciando nelle nostre visioni le stesse urgenze e le differenti vie per materializzarle, sono per noi un motivo di grande felicità”.
La mostra stabiese, che non ha scopo lucrativo e potrà essere liberamente visitata compatibilmente con la capienza della Galleria, rappresenta anche una sintesi del percorso artistico che ha portato “Il luogo in buio” ad essere una tra le realtà più attive sul territorio europeo e servirà da introduzione ad una mostra più ampia che sarà tenuta, sempre nella stessa location, tra febbraio e marzo 2017 e prima che il gruppo parta per un nuovo tour internazionale tra Finlandia, Romania, Montenegro, Egitto ed Ucraina.
In esposizione anche le opere grafiche di Luca Longobardi, che da sempre accompagnano le performance dell’ensemble, oltre a diverse foto di scena ed al libretto “Il corpo, lo spazio, il suono: il tutto“, contenente un saggio sul lavoro portato avanti sulla scena e fuori. Impegnati nella mostra gli attori Cristian Izzo e Carmen Orazzo, Emilio Costa musicista, video-maker e direttore della fotografia che ha curato con Salvatore Torregrossa l’habitat sonoro.
Castellammare di Stabia, lì 22 dicembre 2016