Voglia di scrivere in fretta…Chiarlone Debenedetti
Mi concentrai sul suo scrivere e mi accorsi che questa mattina, nonostante il vento gelido e il freddo a meno otto in Liguria, un suo desiderio inespresso si era guardato allo specchio e ora compie tutto il tragitto in salita per raggiungere lo scrittore solitario…
Arrivato fin lassù sulla cima del monte della Croce, come su di un palco naturale, battuto dal vento di mare e di tramontana, lo trova seduto su di una rozza panca dipietra, con la schiena appoggiata alla vecchia croce.
In quell’eremo alto, come sul tetto del mondo, suo compagno è stato il breve sonnoinfreddolito del pomeriggio invernale; in controluce vede un movimento: un ragnoimpavido lentamente scende dal ramo di un alberello secco verso un seme minuscolo che è finito al centro della sua tela e la fa muovere un filo di brezza gelata.
Prima che il sole abbia lanciato il suo ultimo raggio dietro la chiostra scura di Montenotte accenderà un piccolo fuoco di sterpi per scaldarsi, poi con la prima brezzadella sera scenderà al villaggio di Ferrania accompagnato dalla colonna sonora della sua musica nelle cuffiette e quella notte dormirà soddisfatto nel suo letto.
Il giorno dopo gli era venuto #vogliadiscrivereinfretta, cercando di star dietro al pensiero, aveva cominciato a radunare le parole ammucchiandole sul foglio nella parte sinistra così come capitava, senza articoli e punteggiatura…
Però poi non si capiva bene quello che aveva scritto, lo aveva fatto talmente in fretta che una parte della frasi risultava frantumata, caso così invece bianco sinistra perché sopravveniva entrando strada salita ingresso paese lastricata subito inizio recinto piccola piazza strada Montenotte
sopra paese cartina diversa…numero postato pagina piombo tagliarne spedire libro pesando busta bolle quadretto piego francobollo albero carta vita scatola nastro imballaggio sacchetto telaio chiocciola colore
milano padova venezia verona brescia piacenza spezia pisa firenze siena pesaro ancona bologna modena ravenna
Prima che si fermasse era passato un po’ di tempo: una parte di quello che aveva scritto senza articoli e senso della narrazione lo aveva in parte cancellato ed era rimasto a pensare, senza fare nulla.
Le parole messe in una sequenza logica gli servivano per capire il suo senso dello scrivere ma i lettori estranei avrebbero avuto difficoltà a seguire il pensiero scritto in quel modo.
Bruno Chiarlone Debenedetti