Comunicati Stampa

Sardegna: legge stabilità 2017

Audizione presso la Terza Commissione Bilancio del Consiglio regionale della Regione Autonoma della Sardegna

LEGGE DI STABILITA’ 2017

Serve una scossa e una forte discontinuità nell’azione politica per far superare alla Sardegna l’attuale fase di recessione che la vede in coda tra le regioni italiane

Preoccupazione sui ritardi e l’esasperante lentezza con cui procede la spendita dei fondi strutturali in settori strategici: i bandi per i sistemi produttivi, la programmazione territoriale, le opere infrastrutturali tutte

Un piano straordinario per il lavoro da 100 milioni finanziato dal fondo SFIRS che rilanci gli investimenti con la messa a bando di opere pubbliche di piccola taglia ad alta intensità di manodopera, elevata redditività ed immediata cantierabilità

Senza una energica scossa positiva la Sardegna continuerà a vivere una difficilissima congiuntura economica oscillando pericolosamente, come è successo negli ultimi anni, tra la recessione e la stagnazione. Anche nel 2016 la Sardegna si segnala infatti come la regione italiana meno capace di cogliere i deboli effetti espansivi che la attuale debole congiuntura economica propone: le ultime previsioni per l’anno in corso assegnano all’isola una crescita del Pil dello 0,3%, insieme alla Calabria la più bassa fra le regioni italiane.

E’ quanto è emerso questa mattina durante l’audizione dei vertici della CNA Sardegna, il presidente Pierpaolo Piras e il segretario regionale Francesco Porcu, sentiti in audizione dalla Terza Commissione del Consiglio regionale della Sardegna in merito alla legge di stabilità 2017.

I rappresentanti della maggiore associazione artigiana della Sardegna hanno sottolineato dati alla mano la necessità di una netta discontinuità dell’azione politica per rilanciare la crescita economica che nell’isola negli ultimi anni si è rivelata assai più debole rispetto al resto delle regioni meridionali: mentre il Sud d’Italia nel 2015 è cresciuto dell’1,1%, la Sardegna ha infatti registrato un deludente -0,7%.

A destare grande preoccupazione – hanno evidenziato i vertici della CNA regionale durante l’audizione – è l’arretramento dell’economia isolana su indicatori e segmenti economici decisivi e strategici che mette a dura prova la capacità di ripresa dell’intero sistema economico e sociale dell’isola. Una situazione ancor più preoccupante se questi indicatori sono il risultato di una comparazione che ci mette a confronto con le regioni più povere e depresse del Meridione d’Italia.

Piras e Porcu hanno espresso profonda preoccupazione per i ritardi e l’esasperante lentezza con cui procede l’attuazione dei processi per la spendita dei fondi europei: “vi è un collegamento diretto nella condizione di stagnazione in cui versa il nostro sistema economico – privato degli stimoli positivi che può avere l’immissione di risorse importanti – e il lento procedere dei processi legati alla spesa in ambiti strategici della programmazione 2014-2020, in primis bandi per i sistemi produttivi, la programmazione territoriale, le opere infrastrutturali tutte”.

Questa legislatura – hanno dichiarato Piras e Porcu “può ancora offrire un contributo qualificato e decisivo al superamento della crisi, al rilancio e alla modernizzazione del sistema Sardegna – se l’azione amministrativa e di governo saprà elevarsi dalla gestione spicciola dell’operare giorno per giorno, e rilanciare con un orizzonte di medio lungo periodo, un progetto riformatore che su alcuni grandi temi indichi una direzione di marcia, capace di produrre nel tempo risultati non effimeri”.

Cna indica quattro grandi questioni, in grado di qualificare la legislatura dandogli un profilo positivo su cui deve appuntarsi l’azione del governo regionale: riportare sotto controllo i conti della sanità, riorganizzare ed efficientare la macchina pubblica regionale e la P.A., gestire il rapporto con lo stato secondo un giusto equilibrio che riduca le odierne penalizzazioni, rilanciare la crescita economica e con essa ridurre il disagio sociale rilanciando l’occupazione.

Su questi quattro punti si sofferma il documento presentato e illustrato da Cna alla commissione, in rapporto a quanto previsto e contenuto nella manovra prevista dalla legge di stabilità 2017.

Un piano per il lavoro e gli investimenti da 100 milioni da finanziare con il fondo SFIRS

Secondo la Cna la scossa sistema economico isolano può venire da un Piano straordinario per il lavoro da 100 milioni di euro che rilanci gli investimenti, con opere pubbliche di piccolo taglio ad alta intensità di manodopera, elevata redditività ed immediata cantierabilità, da finanziare con il Fondo SFIRS che ammonterebbe oggi a circa 250 milioni di euro.

“Come già richiesto da Cna lo scorso anno – hanno detto i vertici dell’associazione artigiana – si impone una riflessione non solo su un diverso utilizzo del fondo, ma anche sull’opportunità di mantenere vincolate e immobilizzate risorse finanziarie così cospicue che potrebbero, almeno in parte, finanziare un piano straordinario per il lavoro e gli investimenti, la cui caduta negli ultimi anni ha prodotto la cancellazione di centinaia di imprese e di migliaia di posti di lavoro”.

La CNA propone di distogliere e utilizzare una somma pari a 100 milioni di euro – operazione che può condotta senza arrecare problemi o limitare l’attività e il reale funzionamento del fondo – da utilizzare per un Piano straordinario per il lavoro, per esempio rilanciando quelle tipologie di opere pubbliche ad alta intensità di manodopera, immediatamente cantierabili, capaci di assicurare importanti ricadute occupazionali oltreché di generare ritorni economici immediati e strutturali per la pubblica amministrazione (risparmio bolletta energetica per le misure di riqualificazione/efficientamento energetico delle scuole e degli edifici pubblici).

La CNA Sardegna inoltre ha proposto il rifinanziamento, di due misure agevolative per il comparto artigiano, la legge 949/1952 e la legge regionale 12/2001 sull’apprendistato, che pur non necessitando di ingenti risorse economiche, hanno fin qui conseguito importanti risultati.

In particolare la 949/52, oltre a supportare le operazioni di investimento, prevede “il finanziamento scorte”, un prodotto studiato su misura delle piccole imprese, destinato a favorire l’approvvigionamento delle scorte di materie prime e prodotti finiti e il reintegro del capitale circolante. Una misura dunque capace di facilitare l’accesso al credito delle piccole imprese, che allo stato rimane una importante criticità per le imprese.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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