Il cibo europeo è salutare, sicuro e spesso privo di residui di pesticidi. I problemi maggiori invece, si riscontrano fra gli alimenti prodotti in Paesi come la Cina, l’Iran e la Turchia dove vengono seguite norme differenti e meno stringenti.
Il rapporto Efsa sui cibi europei
I dati elaborati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’Efsa, dimostrano che in Europa 1 cibo su 2 non contiene pesticidi. Lo studio, che si riferisce al 2014, e stato condotto su 83mila alimenti prodotti in 28 Paesi dell’Europa. L’Efsa ha sottolineato che in più del 40% dei prodotti europei i residui di pesticidi sono entro i limiti di legge e ben nel 97% delle volte non vi è alcuna traccia di prodotti di origine chimica. Il report, che si è soffermato sulla presenza di sostanze chimiche impiegate per difendere le piante dall’attacco di agenti distruttivi, permette di conclude che nel 6.1% degli alimenti prodotti nei Paesi dell’Unione Europea See, ossia spazio economico europeo, il valore dei pesticidi era superiore ai limiti consentiti. Il 43.4% del cibo aveva valori inferiori alla legge ed il 53.6% era completamente privo di ogni residuo chimico.
Dallo studio dell’Efsa si evince che i pesticidi sono sempre meno presenti negli alimenti biologici; anche i cibi per i bambini sono sicuri perché nel 91.8% delle volte non sussistono residui chimici. Sul 98.8% degli alimenti di origine europea non sono stati trovati pesticidi.
Gli alimenti ed i pesticidi
Gli alimenti italiani sono sicuri e molto ben controllati mentre si evidenziano numerose problematiche con quelli provenienti da Paesi non europei. Durante il Forum dell’agricoltura e dell’alimentazione, che siè svolto a Cernobbio, la Coldiretti ha evidenziato che l’agricoltura italiana è molto attenta al benessere del consumatore. Nel nostro Paese si trova il numero più alto di aziende biologiche, e son ben 285 gli alimenti che seguono il disciplinare del marchio Igp e Dop. Inoltre, vige il divieto di ricorrere agli ogm e gli alimenti con residui chimici non rispondenti alle norme è pari soltanto allo 0.4%. questo dato, se paragonato ai prodotti extra europei è inferiore di 14 volte mentre di circa 4 se si fa riferimento ad alimenti europei. I prodotti più a rischio provengono da Paesi come l’Iran, la Cina, l’India e l’Egitto. Nella classifica degli alimenti da evitare perché più pericolosi per via della quantità di residui chimici troviamo, fra gli altri, la frutta secca turca, lo zenzero cinese, le spezie dell’India, come per esempio il peperoncino e la curcuma ed alcune tipologie di pesce spagnolo.