A San Severo cala la nebbia dell’oblio istituzionale mentre le bombe la diradano
Riceviamo e pubblichiamo.
“Lettera Aperta dell’Antiracket Capitano Ultimo al Sindaco Francesco Miglio”
Ancora una volta un atto intimidatorio. Ed ancora una volta in piena notte e a un commerciante, alla sua attività, a quella che da sostentamento alla propria famiglia e a quelle dei suoi dipendenti. San Severo, come del resto altri centri della Capitanata, non è nuova a simil atti intimidatori causati da delinquenti incapaci di argomentare e sfociando nelle loro meschine e criminali necessità. Quest’ultimo atto fa il paio, se non proprio di stessa matrice ma di efferatezza seppur trattasi di rapina, con l’altro messo a segno ieri, 18 febbraio 2017, a Monte Sant’Angelo dove è stata rapinata la gioielleria “dei Nobili” e dove i rapinatori hanno picchiato brutalmente i proprietari.
Ritornando a San Severo, come riportano le cronache locali (fonte FoggiaToday) “Bomba all’agenzia immobiliare ‘Orlando’ di Corso Garibaldi. E’ ancora emergenza criminalità a San Severo dove la scorsa notte del 17 febbraio 2017, tra le 2.30 e le 3, in Corso Garibaldi, davanti all’agenzia immobiliare ‘Orlando’, è scoppiata una bomba piazzata da ignoti. L’esplosione è stata avvertita dai residenti della zona e ha causato ingenti danni alla saracinesca e all’interno dell’attività commerciale.”
Noi dell’Associazione Antiracket di Volontariato Capitano Ultimo – Onlus, denominata con l’acronimo ARCU, che tra l’altro ha appena rinnovato il Consiglio Direttivo con la nomina di un nuovo Presidente e che debitamente ha depositato presso l’Agenzia delle Entrate i nomi dei nuovi componenti, ha sempre posto in evidenza tal problema. Ed ha sempre teso volontariamente una mano, anche due, al Primo Cittadino di San Severo affinché ci ascoltasse per collaborare per arginare il fenomeno delinquenziale che attanaglia la cittadina del Tavoliere. È vero, da noi non son mancate critiche, a volte pungenti, per l’operato messo in atto dall’Amministrazione sanseverese. Lo abbiamo fatto sia prima sia dopo l’insediamento dell’attuale Sindaco, ma sempre per il bene e legalità comune. Francesco Miglio sa bene cosa proponiamo. Difatti in data 10/10/2014 l’associazione depositò presso il Comune di San Severo una formale “Richiesta di audizione presso l’Assessorato alla Sicurezza e Legalità”, chiedendo all’allora Assessore al ramo Michele Emiliano la possibilità di esporre il Piano di Sicurezza Territoriale. La richiesta fu regolarmente protocollata con il n° 0016873e li giace ancora. Noi non abbiamo la cura definitiva per debellare la criminalità, ma strumenti e mezzi non ci mancano per arginarla, ridurla, renderla meno invasiva e fonte di continua paura per il cittadino. A tempo debito quando Michele Emiliano ricopriva la carica di Assessore alla Sicurezza e Legalità nella Giunta Miglio noi, come descritto poc’anzi, proponemmo il nostro modus operandi in tema di Sicurezza Urbana e Pubblica, appunto presentando suddetto Piano Territoriale che oggi si chiama “Ultimo Atto”. Un Piano studiato ad hoc per fronteggiare racket, usura, stalking, spaccio, furti, rapine e scippi, insomma ogni forma di sopruso perpetrato e messo in atto ai danni della comunità e suoi beni. Un Piano che è il frutto di un lavoro certosino di personale altamente specializzato nel settore della sicurezza come agenti operanti nelle varie forze dell’ordine, governativi, militari e civili. Ma, all’epoca e ad oggi, sia da Miglio, sia da Emiliano, non vi è stata risposta. Nel frattempo tra le vie sanseveresi da allora si consumavano crimini. Oggi è ancora così. Che ad un commerciante con una bomba venga fatta saltare in aria la sua attività non v’è alcun dubbio che è un atto intimidatorio. La matrice che sia estorsiva o no è comunque un sopruso contro la Libertà. Per i criminali è anche un modo per incutere paura tra i cittadini, creare caos, che durante la notte si svegliano di soprassalto, impauriti, al punto da farli tacere e “concedersi” forzatamente alle volontà delinquenziali del racket. Proprio così, del racket perché noi dell’associazione siamo convinti e sicuri che le matrici sono della criminalità organizzata, del racket. Che alle Forze dell’Ordine si dichiari sempre “di non aver mai ricevuto richieste estorsive” è la solita litania di un inciso che da una parte nasconde gli estorsori –favorendoli nelle loro azioni-, dall’altra ci si mette al sicuro da altre richieste bombarole, non da quelle prossime dove il denaro diventa merce di scambio e sicurezza per l’estorto, purtroppo. La sicurezza la si chiede pretendendola agli organi proposti ovvero alla Forze dell’Ordine che, congiuntamente a chi come noi si adopera senza alcun vincolo e ritorno e menzione, dopo le informazioni ricevute e le accurate indagini degli inquirenti, battendo palmo a palmo il territorio assicura alla Patrie Galere i malfattori. Noi questo lo abbiamo già fatto a chi ce ne ha fatta richiesta, sortendo buoni risultati. Il nostro modus operandi prevede personale N.O.C. (Non Official Cover) impiegato su tutto il territorio nazionale che raccoglie informazioni. Poi le loro preziose informazioni vengono rapportate formalmente alla nostra associazione e noi le giriamo ufficialmente agli inquirenti per le dovute indagini. Ovviamente tutto in assoluto anonimato delle fonti facendo diventare noi “informati dei fatti” perciò parte attiva dell’inchiesta. Ma l’informazione può arrivare anche dal singolo cittadino attraverso il nostro modulo di “Denuncia Passiva”, anch’essa anonima. Ma tutto ciò pare non ottenere interesse laddove la politica, e alcune istituzioni che altro non sono che persone e perciò ree e corree di arroganza e mitomania da prima donna, vuol sostituirsi a chi è preposto a tal compito.
San Severo, e lo ripetiamo come del resto altri centri della Capitanata e dell’Italia, non può continuare a vivere in uno stato di continue intimidazioni. Pare che sulla città del Tavoliere sia calata la nebbia dell’oblio istituzionale. Leggiamo continuamente comunicati stampa di tante sigle politiche che altro non fanno buttar colpe sentenziando l’operato svolto finora da chi è al vertice della cittadina. Politicamente può starci una simil campagna di fango, spesso amico a chi amministra, e che a noi non interessa minimante, anzi rimandiamo ai mittenti. Ma fattivamente ci vogliono decisioni per intraprendere azioni e ottenere risultati. Noi possiamo essere la cura, non definitiva, ma una cura che conferisca più sicurezza ai cittadini e legalità al territorio.
Ancora una volta ci appelliamo al Sindaco Francesco Miglio affinché vagli la nostra proposta, la legga perlomeno, e ci dia una risposta pubblica, poiché noi facciamo tutto alla luce del sole rendendo pubbliche le nostre proposte e il nostro operato. Siamo, ad oggi, col nostro Piano Territoriale “Ultimo Atto” impegnati con tre comuni che devono deliberare sulla nostra proposta. Corsico, Torremaggiore, Foggia, stanno prendendo visione del nostro Piano Territoriale. Ciò non significa che verrà scelto, ma lo stanno leggendo, studiando, vagliando. E vi assicuriamo che non è solo un Piano fine a se stesso, bensì uno strumento per conferire lavoro e introiti importanti per i comuni che lo adotteranno. A noi, poiché siamo una Onlus, non entra nulla in cassa. È tutto scritto ed è nero su bianco legalmente formalizzato e conservato.
Prima, e concludiamo, abbiamo detto che da poco abbiamo rinnovato il Consiglio Direttivo con la nomina di un nuovo Presidente e che debitamente abbiamo depositato presso l’Agenzia delle Entrate i nomi dei nuovi componenti. Infatti in data 27 gennaio 2017 in seconda seduta straordinaria associativa abbiamo sfiduciato il vecchio Presidente e alcuni membri del Direttivo. Mentre il 15 febbraio 2017 abbiamo formalizzato il tutto presso l’Agenzia delle Entrate di San Severo.
Sindaco Francesco Miglio almeno per una volta e per il bene della comunità che rappresenti e che ti ha eletto alla massima carica cittadina (poi diventata anche provinciale) abbi la semplicità di ascoltarci, di incontrarci, di leggere il nostro Piano Territoriale “Ultimo Atto”, un piano che finanche l’attuale Prefetto di Foggia conserva nei suoi cassetti e che speriamo abbia letto (speranze forse vanificate dai suoi continui silenzi per noi). Non crediamo che altri amministratori e cariche istituzionali che ci hanno incontrato siano più “sapienti” di te. Miglio sii differente e longevo nelle scelte pubbliche per la tua e nostra San Severo.
Nel frattempo le cronache continueranno sempre a dire che la vittima non è mai stata minacciata o comunque di non aver mai ricevuto richieste estorsive e che gli inquirenti stanno proseguendo con le dovute indagini “aggrappandosi” ai rilevamenti delle telecamere dei circuiti di videosorveglianza presenti nell’area della deflagrazione o del reato commesso. A Monte Sant’Angelo simili litanie, nessuno ha visto niente tranne che per le videocamere. E si continuerà sempre così se non vi sarà la cura, quella giusta. A proposito, stiamo attendendo che a Monte sant’Angelo vi sia un Sindaco eletto dal popolo, non dal Viminale, per esporre loro il nostro Piano Territoriale di Sicurezza Urbana e Pubblica “Ultimo Atto”.
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A cura di Nico Baratta