Foggia. Migranti. Il VIDEO della protesta pacifica del Gran Ghetto di Rignano Garganico
È la mattina del 2 marzo 2017. Più di 150 migranti si riversano nelle strade di Foggia per raggiungere la Prefettura. Motivo? Protestare pacificamente per non essere “sfrattati” dal Gran Ghetto che sorge nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico. Un ghetto più volte al centro dell’attenzione dei media internazionali, sia per le condizioni disumane di vita, ridotte a schiavitù, e sanitariamente proibite che i migranti devono sottostare, sia per gli incendi spesso dolosi che hanno cagionato la morte di alcuni di loro, sia per le infiltrazioni mafiose locali che pretendono soldi in cambio di una baracca di cartone. Ed è proprio quest’ultimo motivo che ha indotto la Procura di Bari a “sfrattare” i migranti e demolire la baraccopoli, anche detta “villaggio di cartone”. Purtroppo, proprio durante le fasi di smantellamento del Gran Ghetto, la notte del suddetto giorno è scoppiato un incendio che ha ucciso altri due migranti. Ora bisognerà comprendere come sistemare i migranti e dove farli vivere giacché i locali predisposti sembrano piccoli. Tra le aree individuate vi sarebbero gli spazi dell’Azienda Agricola “Fortore”, dove si sta sperimentando con buon esito il binomio ospitalità-lavoro, tant’è che dal luglio scorso ad oggi circa 120 sono state le persone accolte. Ma secondo i migranti l’area a loro destinata sarebbe una masseria troppo piccola per accogliere altri lavoratori stranieri che, nel periodo estivo, arrivano fino a duemila persone.
Nico Baratta