Dalle volanti al palcoscenico, poliziotta e attrice in “Nozze di rame… Forse”
Una poliziotta in servizio per una compagnia di avvocati. No, non per arrestarli, ma nell’insolita veste di attrice nella compagnia teatrale “Incerti del Mestiere”, legali con la passione per la recitazione, da un anno impegnati in una pièce di grandissimo successo: lo spettacolo “Nozze di Rame… Forse”, la cui regia è firmata niente di meno che da Enrico Vanzina.
Lei è Sarah Scola, vice questore della Polizia di Stato, che calcherà le scene insieme agli avvocati – fra loro il Consigliere dell’Ordine di Roma Aldo Minghelli e l’autore dello spettacolo, Tiziano Lepone – per due appuntamenti immancabili a Roma: dal 23 al 26 marzo al Teatro Ambra Garbatella e dall’11 al 28 maggio al Teatro San Luigi Guanella. La dottoressa Scola in passato ha guidato il reparto volanti di Brescia, per poi passare al Viminale nelle settore delle relazioni esterne. A novembre aveva calcato le scene con «Fimmina», spettacolo da lei scritto e interpretato con la regia di Alessia Toma. Ora torna con gli avvocati per cimentarsi in questa commedia brillante che già ha avuto grande successo di pubblico a Roma e non solo.
Di seguito qualche cenno sulla compagnia e la sinossi dello spettacolo
Un matrimonio in bilico dopo dieci anni – alla vigilia delle nozze di rame appunto – per colpa di un prete che prete non era. Un altro sacerdote che cerca di metterci una buona parola, anche se non richiesta. E poi un avvocato forse troppo zelante, gli immancabili amici e vicini di casa che non lesinano consigli a volte fuori luogo, un eccentrico tecnico dell’ascensore. Ecco “Nozze di rame… Forse”, una divertente commedia degli equivoci nella quale recita una compagnia d’eccezione: gli “Incerti del mestiere”, composta da una commercialista, un vice questore e cinque avvocati, che quindi di cavilli e diritto matrimoniale certo se ne intendono.
A dirigere la squadra, la mano sapiente di un regista come Enrico Vanzina. Il tutto a titolo d’amicizia. A firmare la piece, appunto Tiziano Lepone, autore dei testi, oltre che attore protagonista nei panni di Gino, marito tifosissimo della Roma, a quanto pare non troppo deluso nello scoprire che il suo matrimonio con Adele – la brillante Barbara Mecucci – rischia di non avere più alcun valore. In scena anche Aldo Minghelli, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, il simpatico padre Ampelio; Marco Di Lotti, avvocato nella vita e nella parte, Alessandro Coccoli e il vicequestore Sarah Scola, i vicini di casa; infine Giuseppe Rombolà, l’ascensorista. A condire il tutto, la romanissima passione per il calcio e la brillante radiocronaca di due voci che i tifosi della capitale conoscono perfettamente: Patrick vom Bruck e Carlo Zampa!
Sinossi
Cosa accadrebbe se alla vigilia dell’anniversario del decimo anno di matrimonio, due coniugi venissero a scoprire che il prete che ha celebrato il loro matrimonio, in realtà non era un prete? È quanto accade a Gino e Adele, i quali, alla vigilia della cena organizzata per festeggiare le nozze di rame (10 anni di matrimonio), vengono sopraffatti da una notizia sconvolgente: si sono “bevuti” Don Alfio, sacerdote che alcuni anni prima aveva sposato la coppia. Dopo un primo momento nel quale i due coniugi rimangono sbigottiti, inizia una diversa conflittuale interpretazione della nuova realtà: per il marito nasce la convinzione di essere tornato celibe, libero e quindi semplice convivente, per la moglie, invece, il matrimonio resta valido e la realtà non cambia. Il tutto viene condito dai preziosi consigli di una coppia di amici che abita al piano di sopra, di un prete “casualmente” in visita per la benedizione della casa, di un avvocato impiccione che abita al primo piano e di un eccentrico operaio intervenuto a riparare l’ascensore. Sullo sfondo il nuovo acquisto della Roma, Bucio, attaccante del Botswana, e la lotta dei mariti per la riconferma del proprio abbonamento allo stadio.