Dalle prime indiscrezioni Silvestri sarebbe stato freddato con alcuni colpi d’arma da fuoco cui non sono stati forniti ancora i calibri. L’arma utilizzata sarebbe un fucile da cui sarebbero stati sparati forse 5 colpi. Il fatto è accaduto alle porte di Monte Sant’Angelo, sulla strada che conduce al Castello. Sempre secondo le prime indiscrezioni trapelate l’uomo era a bordo della sua autovettura, una Doblò Fiat e si stava recando al lavoro. Ora sul posto ci sono i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia e di Foggia. Non si conoscono le cause, probabilmente una vendetta. Il tutto è al vaglio degli inquirenti.
Giuseppe Silvestri, allevatore secondo le fonti ufficiali, come detto era già noto alle Forze dell’Ordine. Infatti fu uno dei 18 arrestati nell’Operazione “Rinascimento” avuta luogo nell’anno 2012 e precisamente il 22 marzo, dove il centro angiolino si risvegliò durante il blitz antimafia. Un’operazione, a largo raggio tra Monte, Manfredonia e Vieste, che vide in prima linea l’allora Capo della Squadra Mobile di Foggia, il dott. Alfredo Fabbrocini, che assicurò alle Patrie Galere, con le altre Forze dell’Ordine, molti dei più noti e cruenti malavitosi garganici, affiliati al clan Pacilli e a loro volta in stretto contatto con il clan dei Casalesi. Affari d’oro a suon di estorsioni, usura, appalti, nel silenzio totale di chi nel centro garganico ci vive.
Oggi, quasi fosse una coincidenza per il giorno e il mese, SILVESTRI Giuseppe, classe 73, ha pagato col sangue. Nel 2012, per la cronaca, Silvestri fu arrestato perché ritenuto responsabile del delitto di cui agli artt. 110, 81 cpv. e 629, 1 e 2 comma in relazione all’art. 628, 3 comma, n. 1 e 3 c.p. e art. 7 l. 203/91 (Estorsione aggravata dall’aver agito con tipiche modalità mafiose).
Nico Baratta