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NASCE IL MANIFESTO DELL’AGRICOLTURA NATURALE NEL SALENTO

 

18519557_426253764409139_5516910906727928427_nIl 2 giugno 2017, alle ore 18:00 ad Aradeo presso la sede di Karadrà, in occasione dell’evento “La cosa pubblica” un gruppo di aziende agricole, coltivatori diretti, associazioni e promotori di Gruppi di Acquisto solidale, coordinati da Salento Km0, si riuniscono pubblicamente per firmare il “Manifesto per l’agricoltura naturale nel Salento”. Un documento redatto a seguito di una serie di incontri svoltisi in forma itinerante dal 2016.

Il Salento è un territorio fortemente colpito da scempi ambientali e afflitto da una situazione sanitaria sconcertante. Al consumo del suolo – con il tasso più alto d’Italia – alla cementificazione selvaggia e all’impoverimento degli habitat naturali, all’alta concentrazione di inquinanti nell’aria, nel suolo e nelle acque, si aggiunge la costruzione di grandi opere fortemente impattanti come il gasdotto TAP.

Per opporsi a questo scenario, nasce la Rete per l’agricoltura naturale del Salento.

Sotto la spinta del gruppo di Salento Km0, numerose realtà che praticano agricoltura naturale e salvaguardano la biodiversità agricola, da alcuni mesi stanno sviluppando progettualità comuni, con il fine di diffondere pratiche eco-compatibili e migliorare le condizioni ambientali ed economiche del territorio.

Il documento nasce come un patto tra realtà che si impegnano a intraprendere azioni concrete per difendere l’ambiente, proteggere la bellezza del paesaggio e tutelare la salute, basandosi non sulla competitività, ma sul mutualismo e sulla collaborazione.

Con la firma di quest’atto i soggetti pongono le basi per la nascita di un distretto dell’agricoltura naturale salentina, autoregolamentandosi e seguendo principi e obiettivi condivisi dopo circa un anno di incontri e consultazioni. Tra questi principi, il rifiuto totale di utilizzo di prodotti chimici nella conduzione delle terre, la tutela della biodiversità e il recupero delle antiche varietà agricole del Salento, il rispetto della salute dei consumatori, ma anche il rispetto dei diritti dei lavoratori, la difesa e il ripristino del paesaggio storico e naturale.

Dal Nord-Salento al Capo di Leuca, decine di soggetti differenti, si accingono a scrivere un pagina storica per il Salento, sulle cui basi si sta costruendo un’alternativa giusta e concreta al modello economico e di consumo imposto dalla grande distribuzione organizzata e dalle multinazionali del cibo e dell’agricoltura.

Quello della rete per l’agricoltura naturale non è un nuovo modello di sviluppo bensì un modello di vita, che mette al centro le persone, le relazioni umane e il rispetto reciproco. Un tessuto sociale ed economico che già esiste e che giorno per giorno vede l’adesione di nuovi soggetti intenti a ricostruire quel Salento vittima di sciagurate politiche agricole, economiche ed ambientali.

RETE SALENTO KM0

MANIFESTO PER L’AGRICOLTURA NATURALE

La Rete si autoregolamenta seguendo questi principi e obiettivi:

  • Praticare un’agricoltura naturale, che faccia a meno dei prodotti chimici di sintesi e degli OGM, che rispetti e tuteli il lavoro umano, l’agro-biodiversità locale e che custodisca e rispetti il paesaggio.
  • Promuovere le pratiche eco-compatibili, nell’agricoltura così come in altri settori, ridurre l’inquinamento in ogni sua forma e agevolare la resilienza dei sistemi ambientali.
  • Creare una comunità che si autodetermina, che collabora e condivide pratiche e conoscenze , mezzi e competenze, nel principio della mutualità e della solidarietà, fondata su relazioni di fiducia e rispetto reciproci.
  • Migliorare le condizioni ambientali, economiche e sociali del territorio e il benessere collettivo.
  • Stimolare la ricerca, la conoscenza e la diffusione delle pratiche agricole naturali, al fine di rafforzarne l’efficacia e le potenzialità.
  • Garantire, tramite una condotta trasparente e sistemi di controllo condivisi, la qualità del prodotto e la sua tracciabilità.
  • Valorizzare e custodire il paesaggio, le risorse locali, le identità e le culture, trasmettendo tali valori nei prodotti agroalimentari e nelle pratiche comuni.
  • Promuovere la nascita di un’economia civile, etica e solidale, alternativa al modello dell’economia di mercato, nel rispetto dei principi di uguaglianza, in grado di assicurare l’inclusione sociale e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
  • Istituirsi come un gruppo di pressione che svolge un’azione politica, con lo scopo di tutelare e difendere il territorio e gli individui, anche attraverso canali di informazione, pratiche di sensibilizzazione e azioni di denuncia.
  • Comunicare principi e rafforzare i legami con altre reti territoriali nazionali e internazionali con lo scopo di diffondere e replicare all’esterno le esperienze più virtuose.

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