Grande attesa fra gli appassionati di ciclismo per domani pomeriggio per la disputa della ventesima edizione del Trofeo Ilaria del Carretto, una gara prestigiosa (organizzata dall’ Unione Ciclistica Garlenda) che quest’anno oltretutto sarà anche valida per l’ assegnazione del tiolo regionale dei cicloamatori. Il ritrovo è fissato per le ore 13 alla “Caffetteria di Paola” in via Tornatore, per le operazioni preliminari, mentre il via verrà dato alle ore 14 e 30.
Il percorso abbastanza impegnativo è di 67 chilometri e si snoderà nei seguenti comuni: Zuccarello- Martinetto- Cisano sul Neva- Coasco- Villanova d’ Albenga- Ortovero- Pogli- Onzo- Vendone- Arnasco- Bezzo- Cenesi- Cisano sul Neva- Conscente- Martinetto- Castelbianco- Veravo- Castelbianco- Martinetto- Zuccarello. L’ arrivo (previsto verso le 16) è posto nella piazza del Municipio.
A fine corsa verranno assegnate, dallo stesso presidente della Fci provinciale di Savona Piero Zangani, le maglie di Campione Regionale ai vincitori delle varie categorie previste dal regolamento della Fci.
Il trofeo intitolato ad Ilaria del Carretto è una gara con un albo d’ oro di tutto rispetto, che presenta infatti fra i suoi vincitori tutti i più validi atleti del mondo cicloamatoriale ligure degli ultimi 20 anni, compreso Emiliano Dell’ Oriente, che è riuscito ad imporsi in questa gara soltanto nel 2005, malgrado gli ultimi quindici chilometri siano sempre stati di discesa e pianura, terreno che mal si addiceva al “Figaro volante” che era uno scalatore puro. Questi i nomi dei vincitori delle altre edizioni: Luigi Pompei (1998), Andrea Sarri (1999), Piero Sedaboni (2000), Alessio Canfori (2001), Luca Cammalleri (2002), Flavio Ginestra (2003 e 2007), Sergio Baietto (2004), Pawel Sendal (2006), Roberto Giacometti (2008), Roberto Pistis (2009 e 2010), Mattia Magnaldi (2011), Gabriele Davì (2012 e 2014), Simone Lanteri (2013), Leonardo Viglione ( 2015) e Gilles Tagliapietra (2016).
Le premiazioni, la consegna delle maglie regionali e la festa finale si svolgeranno all’ “Usteria du Burgu”.
PAOLO ALMANZI
