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Presentata la biennale architettura 2018

Yvonne-Farrell-Shelley-McNamara-Paolo-Baratta_Photo-by-Andrea-Avezzu_Courtesy-of-La-Biennale-di-Venezia
Yvonne-Farrell-Shelley-McNamara-Paolo-Baratta_Photo-by-Andrea-Avezzu_Courtesy-of-La-Biennale-di-Venezia

Il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, ha presentato la sedicesima edizione della Mostra Internazionale di Architettura che si svolgerà a Venezia dal 26 maggio al 25 novembre 2018. L’ incontro con la stampa è avvenuto nella splendida cornice di Ca’ Giustinian dove sono stati presentate le curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara. Già annunciate anche le date delle vernici che si svolgeranno nei giorni 24 e 25 maggio ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nei vari luoghi di Venezia dove saranno ospitati i padiglioni nazionali. Le due curatriciFarrell e McNamara hanno voluto intitolare la mostra 2018: ” Freespace”.

Le motivazioni di questa scelta le hanno spiegate ampiamente le stesse protagonste: “Freespace – hanno detto- rappresenta la generosità di spirito e il senso di umanità che l’architettura colloca al centro della propria agenda, concentrando l’attenzione sulla qualità stessa dello spazio. Freespace si focalizza sulla capacità dell’architettura di offrire in dono spazi liberi e supplementari a coloro che ne fanno uso, nonché sulla sua capacità di rivolgersi ai desideri inespressi dell’estraneo”.

Ed hanno poi ancora ribadito: “Freespace vuol celebrare l’abilità dell’architettura di trovare una nuova e inattesa generosità in ogni progetto, anche nelle condizioni più private, difensive, esclusive o commercialmente limitate. Freespace invita a riesaminare il nostro modo di pensare, stimolando nuovi modi di vedere il mondo e di inventare soluzioni in cui l’architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni abitante di questo fragile pianeta”.

La Farrel e la Mc Namara hanno affermato anche che la mostra potrà essere interpretata come uno spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero. Verranno anche celebrati degli esempi di generosità e di sollecitudine nell’architettura in tutto il mondo. “Siamo convinte- hanno concluso le curatrici- che la capacità fondamentale dell’architettura sia quella di promuovere e supportare l’importante contatto che sussiste tra le persone e lo spazio”.

Grande soddisfazione ha espresso lo stesso Presidente Paolo Baratta:”Come nelle precedenti edizioni della Biennale di Architettura procediamo la nostra indagine sul rapporto tra architettura e società civile. Lo scollamento tra architettura e società civile, e cioè la crescente difficoltà di quest’ultima a esprimere esigenze e predisporre risposte adeguate, ha condotto a fenomeni di urbanizzazione drammatici e caratterizzati da una gravissima assenza di spazi pubblici, o sviluppi governati dall’indifferenza come le periferie. L’assenza di architettura impoverisce il mondo e riduce il benessere conseguito con lo sviluppo economico e demografico. Riscoprire l’architettura vuol dire tornare a esprimere un forte desiderio per la qualità dello spazio nel quale viviamo, una ricchezza da tutelare, da rinnovare e da creare. La prossima Biennale si muoverà su questa via”.

CLAUDIO ALMANZI

 

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