Tracce di Homo Erectus nel Corno d’Africa
stintinoIl Museo della Tonnara un incontro con l’antropologo Alfredo Coppa.
Stintino 27 giugno 2017 – Una spaccatura della crosta terrestre. Una depressione a trenta chilometri dal confine con l’Etiopia. È il triangolo di Afar, detto anche depressione della Dancalia. Meta di una missione Italo-Eritrea da oltre 15 anni. Il direttore della missione, Alfredo Coppa, antropologo, professore del Dipartimento di Biologia ambientale dell’Università la Sapienza di Roma, sarà al Museo della Tonnara di Stintino il prossimo 29 giugno. La conferenza scientifica, dal titolo “A metà del cammino di Homo: il lungo cammino verso il Sapiens (recenti scoperte dalla Dancalia eritrea)” inizierà alle ore 18,30.
Le ricerche di Coppa, antropologo pluripremiato, già presidente dell’Associazione antropologica italiana, si sono focalizzate in particolare sulle collezioni scheletriche a partire dalle prime forme di Homo sapiens anatomicamente moderne. I primi resti umani, in Dancalia, riemergono a partire dal 2010 ed è stato possibile, grazie anche ai frammenti ritrovati nelle missioni successive, ricostruire il parietale di un individuo. Tutti i reperti ritrovati sono conservati, attualmente, presso il National Museum di Asmara.
Nell’ultima missione eritreo-italiana, quella del 2016, nel sito di Mulhuli Amo, si sono scoperte, inoltre, tracce fossili di impronte di piedi umani che risalgono a 800 mila anni fa e che ad oggi sono oggetto di studio. È probabile che si tratti delle uniche sicure impronte di Homo Erectus tardivo, grazie alle quali potrebbe essere possibile studiare l’andatura, il modo di muoversi e la postura, e probabilmente il peso dell’individuo stesso.
Durante la conferenza, dunque, Alfredo Coppa esporrà gli esiti delle ultime missioni, ripercorrendo il lungo cammino dell’uomo verso il Sapiens.